Più di un milione di euro: il 23 per cento delle entrate. A tanto
ammonta la somma che perderebbe il Parco archeologico della
Valle dei Templi con l’affidamento ai privati delle biglietterie. Per
tale ragione il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha chiesto al
Presidente della Regione, Rosario Crocetta, di rivedere
l’affidamento dei “servizi aggiuntivi” e lasciare al Parco la
gestione delle biglietterie.
Il Comune ha deciso di intervenire in vista della prossima
attuazione del Piano di gestione del sito Unesco. Il Piano dovrà
prevede, in linea con Comunità internazionale e Ministero,
protocolli tra Regione, Parco Archeologico, enti locali e altre
istituzioni per la valorizzazione e lo sviluppo dell’intero territorio
in cui il sito ricade.
“Tale gestione – scrive Firetto a Crocetta in una nota inviata il 3
novembre scorso – ha costi poco impegnativi a fronte di incassi
che, per le caratteristiche del sito, per il numero di visitatori
stabili e per il prezzo del biglietto, sono decisamente consistenti.
Pertanto, è possibile ipotizzare una perdita lorda di oltre un
milione di euro all’anno per la pubblica amministrazione, a fronte
di un utile del privato di oltre il 70 per cento sul rapporto ricavo-
spesa di investimento”.
Firetto aggiunge che la Regione potrebbe intervenire in
autotutela anche per non disperdere risorse economiche, in un
tempo, quello attuale, in cui la stessa amministrazione regionale
ha contratto fortemente le borse, riducendo i trasferimenti ad
uffici e sedi periferiche.
Il Parco garantisce attualmente il servizio con il personale
retribuito dalla Regione; ha riqualificato gli accessi ed ha
programmato la meccanizzazione dell’acquisto dei biglietti con
servizi automatizzati e on line. Inoltre, ha previsto di affiancare gli
addetti con altro personale per l’accoglienza in più lingue per
garantire maggiore professionalità ed efficienza.
Firetto ha precisato, a supporto della sua nota, che con
l’approvazione della legge siciliana di stabilità la Regione
incamererà direttamente il 10 per cento degli incassi del Parco,
riducendo ulteriormente i margini operativi delle azioni e degli
interventi che dovranno garantire il governo e le manutenzioni di
un sito monumentale e paesaggistico di circa 1.400 ettari.
Il sindaco quindi, ha chiesto la revoca dell’affidamento delle
biglietterie prima della stipula del contratto dei “servizi
aggiuntivi”. Infine ha sostenuto che sarà comunque conveniente
per il Parco e per il privato mantenere l’affidamento degli altri
servizi che garantiscono un elevato valore economico di
produzione di reddito: bookshop, ristorazione, merchadising,
realizzazione di eventi, attività didattiche e altri.