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Le ultime novità normative sui preposti

Il legislatore si è focalizzato sulla figura del preposto al fine di indicare con precisione quali sono le funzioni che gli spettano

Pubblicato 2 settimane fa

La legge n. 215 del 2021 che è entrata in vigore il 21 dicembre di quell’anno è dedicata a misure urgenti, a tutela del lavoro, in materia fiscale ed economica, con l’obiettivo di migliorare il sistema di prevenzione e accrescere il controllo in materia di sicurezza. Il legislatore, fra l’altro, si è focalizzato sulla figura del preposto, e in particolare è intervenuto sull’articolo 19 del D. Lgs. n. 81 del 2008, al fine di indicare con precisione quali sono le funzioni che gli spettano. Il preposto, infatti, insieme con il dirigente e il datore di lavoro riveste un ruolo di primo piano nell’ambito della gestione della sicurezza in azienda.

Gli obblighi del preposto

Con l’entrata in vigore della legge 215, è stato attribuito al preposto l’obbligo di intervento in tutti i casi in cui egli dovesse riscontrare dei comportamenti non in linea con le istruzioni e con le disposizioni fornite dai dirigenti e dal datore di lavoro per la protezione individuale e collettiva. Il preposto, dunque, nel momento in cui dovesse registrare fra i lavoratori dei comportamenti che, dal punto di vista della sicurezza aziendale, non risultino conformi alle disposizioni aziendali avrebbe la facoltà di intervenire allo scopo di modificare tali comportamenti tramite le opportune indicazioni di sicurezza. È facoltà del preposto, inoltre, interrompere le attività dei lavoratori se le disposizioni che sono state impartite non risultano messe in atto; di ciò devono comunque essere informati i diretti superiori. Il preposto è tenuto anche a interrompere l’attività di lavoro quando riscontra delle anomalie riguardanti le attrezzature di lavoro, i mezzi di lavoro o qualsiasi altra condizione di pericolo, con relativa segnalazione inoltrata al dirigente o al datore di lavoro.

La nomina del preposto

Ricordando che per rivestire tale ruolo è necessario frequentare un apposito corso preposto, vale la pena di segnalare che cosa è cambiato con l’introduzione della legge n. 215 del 2021, che ha previsto l’obbligo, per il dirigente e il datore di lavoro, di individuare i preposti che si devono occupare delle attività di vigilanza. La legge, poi, attribuisce una importanza maggiore alla figura del preposto e prevede che in presenza di attività svolta in regime di subappalto o di appalto sia dovere dei datori di lavoro subappaltatori o appaltatori segnalare in maniera esplicita al datore di lavoro committente chi è il soggetto incaricato a ricoprire la funzione di preposto. Il datore di lavoro, di conseguenza, è chiamato a collaborare per la gestione della sicurezza aziendale, selezionando la figura del preposto.

Quali sono i diritti del preposto

Va detto che con la nuova legge il ruolo si vede riconosciuta una maggiore importanza anche dal punto di vista economico. Gli accordi collettivi di lavoro e i contratti, in base a quanto indicato dalla legge n. 215 del 2021, possono indicare l’emolumento che è dovuto al preposto per lo svolgimento della sua mansione. Di conseguenza, la carica di preposto deve essere retribuita in modo opportuno in base agli accordi collettivi di lavoro e al settore di appartenenza; ecco, quindi, che è necessario attendere che vengano rinnovati gli accordi di lavoro collettivi affinché possa essere definita la retribuzione. Il legislatore ha sancito, in generale, una maggiore tutela del ruolo, come conferma il fatto che il preposto non deve subire pregiudizio in relazione allo svolgimento della propria mansione.

Formazione e aggiornamento

Nel caso in cui il preposto non riceva il necessario aggiornamento, previsto con cadenza biennale, il dirigente e il datore di lavoro andranno incontro a una sanzione, con un’ammenda che può arrivare fino a 6.388 euro o l’arresto per un periodo compreso tra 2 e 4 mesi. D’altro canto, il preposto deve rispettare gli obblighi previsti: in caso di mancato adempimento, la sanzione comporta un’ammenda fino a 1.200 euro e l’arresto fino a due mesi. Le modalità della formazione, così come i contenuti minimi e la durata, non sono ancora state indicate, dal momento che è necessario aspettare gli accordi Stato – Regioni. La formazione dei preposti non può essere svolta in modalità mista, e cioè abbinando formazione in presenza ed e-learning, in quanto la normativa in vigore prevede al momento solo la formazione da erogare in presenza.

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