Scuola, 400 bocciati al concorso in Sicilia: cattedre restano vuolte

Abilitati all’insegnamento dalle universita’ siciliane, ma bocciati senza pieta’ dalle commissioni del concorsone a cattedre previsto dalla riforma della “Buona scuola”. Sono gia’ quasi quattrocento i posti che, secondo le commissioni, non potranno essere assegnati in Sicilia per mancanza di docenti all’altezza di entrare in classe. E il bilancio e’ ancora provvisorio, secondo quanto riporta La Repubblica, edizione locale PALERMO. Posti che, spiega Maria Padalino, vice provveditore agli studi di PALERMO, “saranno coperti dai precari delle graduatorie ad esaurimento o d’istituto”. Anche se ancora non si conosce l’esatta entita’ dei posti liberi. Posti che difficilmente potranno andare ai neoimmessi in ruolo siciliani ai quali sono state assegnate cattedre in altre regioni. E’ quello che emerge, come riporta il quotidiano, dai risultati degli scritti pubblicati finora dall’Ufficio scolastico regionale, che gestisce la procedura: in totale, 41 classi di concorso e ambiti disciplinari (raggruppamenti di materie “simili”, come Inglese alla media e al superiore) su 50 per cui la selezione e’ unica. Anche se mancano ancora all’appello quelle con il maggior numero di candidati: infanzia e primaria, tra tutte. Aspiranti prof particolarmente ignoranti e atenei siciliani di manica oltremodo larga nell’attribuire le abilitazioni o selezionatori siciliani iperseveri, piu’ di quanto non lo siano stati finora i colleghi delle altre regioni italiane? Non e’ facile dirlo. L’unica certezza e’ che in Sicilia mai prima d’ora le selezioni per un concorso a cattedra erano state cosi’ ardue. E il concorsone che dovrebbe reclutare i docenti per la scuola 2.0 immaginata dalla riforma Renzi/Giannini, anche nell’Isola, sta passando alla storia (scolastica) piu’ che per l’alto numero di posti messi a concorso – 63.712 a livello nazionale, di cui 4.110 in Sicilia – per l’elevato numero di bocciati registrati finora e per la lentezza con cui stanno procedendo i lavori, falcidiando ben due aspiranti maestri e professori su tre. Un record.