Agrigento

Una Silent Room per riflettere su se stessi, presentata l’installazione della libanese Nathalie Harb

L'installazione, che rientra tra i progetti di Capitale della Cultura, guarda al Sè, l'altro e la Natura.

Pubblicato 44 minuti fa



Uno spazio di pausa accessibile a tutti, un semplice rifugio fatto di legno e tessuto imbottito, riparato dall’ombra di una copertura per ascoltare, attraverso la melodia di una ninna nanna in arabo, se stessi e riposare. Uno spazio per onorare tutti coloro che hanno subito sofferenza e ora meritano pace. Tutto questo è la Silent Room di Nathalie Harb.

L’artista libanese giunta ad Agrigento ha lavorato al progetto condividendo la sua esperienza con quelle parti del territorio che molto spesso sono abbandonate; donne e membri della comunità di Villaseta si sono riuniti in un workshop di tessitura per creare una coperta collettiva, un tessuto di gesti condivisi e memoria comunitaria che accoglierà la struttura circolare.

L’installazione, inaugurata questo pomeriggio presso lo spazio antistante del Museo Griffo di Agrigento alla presenza del sindaco Franco Miccichè e del direttore della Fondazione 2025 Giuseppe Parello, resterà aperta al pubblico fino al 15 settembre, e guarda proprio ai principi cardini del dossier vincitore di Capitale Italiana della cultura, il Sè, l’Altro e la Natura.

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