Mafia, si apre dibattimento processo Montagna: 6 imputati tra cui ex sindaco San Biagio Platani
Si è aperto questa mattina, dopo un rinvio nella scorsa udienza per un difetto di notifica, il dibattimento del processo (rito ordinario) scaturito dalla maxi operazione antimafia Montagna che portò all’arresto di 58 persone lo scorso 22 gennaio. Il processo, che si celebra davanti la prima sezione del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, […]
Si è aperto questa mattina, dopo un rinvio nella scorsa udienza per un difetto di notifica, il dibattimento del processo (rito ordinario) scaturito dalla maxi operazione antimafia Montagna che portò all’arresto di 58 persone lo scorso 22 gennaio.
Il processo, che si celebra davanti la prima sezione del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, vede sul banco degli imputati sei persone che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicate col rito ordinario: si tratta dell’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella,difeso dagli avvocati Mormino e Gaziano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; Giuseppe Scavetto, 50 anni di Casteltermini, e dei favaresi Antonio Scorsone, 54 anni, Domenico Lombardo( difeso dagli avvocati Giuseppe Barba e Tatiana Pletto), 27 anni, Calogero Principato, 28 anni, e Salvatore Montalbano, 27 anni.
Stralciata la posizione di quest’ultimo in quanto impegnato questa mattina in altro procedimento. Montalbano, coinvolto anche nell’operazione “Proelio”, è stato condannato alla pena di 5 anni (rito abbreviato) dal gup di Catania Cavallaro.
Il pm della Dda di Palermo Alessia Sinatra ha chiesto l’esame degli imputati, ha prodotto una lista testi – una dozzina di persone tra agenti pg, carabinieri e altri – e la nomina di un perito per le trascrizioni della corposa mole di intercettazioni ambientali e telefoniche ritenute utili.
In fase di discussione, invece, il troncone processuale che riguarda il rito abbreviato e che vede sul banco degli imputati 52 persone. In questo caso l’accusa – nelle scorse settimane – ha chiesto nei loro confronti (a vario titolo) condanne pari a sei secoli di carcere.
Si torna in aula il 14 marzo.