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Coronavirus, Musumeci: “Ho chiesto esercito per i controlli in Sicilia”

“Ho chiesto che siano utilizzati i soldati che gia’ operano nell’operazione ‘Strade sicure’, strade che non sono mai state sicure come adesso, considerate le poche auto in cirolazione. Ho avviato interlocuzioni. Che ci vuole a fare un’ordinanza per modificare gli assetti e dirottare queste forze nei porti, negli aeroporti e nello stretto di Messina?”. Lo […]

Pubblicato 5 anni fa

“Ho chiesto che siano utilizzati i soldati che gia’ operano nell’operazione ‘Strade sicure’, strade che non sono mai state sicure come adesso, considerate le poche auto in cirolazione. Ho avviato interlocuzioni. Che ci vuole a fare un’ordinanza per modificare gli assetti e dirottare queste forze nei porti, negli aeroporti e nello stretto di Messina?”. Lo ha ribadito il presidente della Regione siciliana, a Centocitta’, su Radiouno. E’ vigente al momento il blocco dei trasporti da e per la Sicilia.“Non vogliamo i carri armati in mezzo alla strade o i cannoni sulle terrazze – ha aggiunto – ma utilizziamo i soldati dove servono, per dare manforte nei controlli degli arrivi agli uomini della Protezione civile e del nostro Corpo forestale”. 

“Non sappiamo quanti siano in quarantena, rispettando il protocollo e quanti altri, invece, convinti in maniera sciocca e incosciente di essere invulnerabili, siano rientrati in Sicilia senza denunciare il proprio arrivo”. Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, intervenendo su La7, ha commentato l’arrivo in Sicilia di 31mila persone negli ultimi dieci giorni.  “Finora la Sicilia ha tenuto bene. Abbiamo poco piu’ di 200 casi positivi, un quarto circa in rianimazione. Obiettivamente temiamo il peggio che, secondo gli esperti, potrebbe essere alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima”. Lo ha detto, stamane, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in collegamento con la trasmissione di La7 Omnibus. “Abbiamo immaginato – ha aggiunto – anche un Piano B, che ci consenta di aumentare di altri duecento i posti per la rianimazione e di un paio di migliaia in generale di sub rianimazione e per gli ospedalizzati non gravi. Stiamo immaginando un panorama assolutamente inedito. Sembra che tutti stiamo girando un film su un grande set cinematografico, come se ognuno stesse recitando una parte surreale. Non eravamo preparati alla epidemia piu’ insidiosa che l’umanita’ abbia conosciuto negli ultimi cento anni”.

In Sicilia si valuta se fare i tamponi a tutto il personale sanitario. Lo ha detto a Centocitta’ su Radiouno il presidente della Regione, Nello Musumeci, riferendosi alla lotta contro l’epidemia da coronavirus. “Vorremmo cominciare a farli; se manca il nerbo della guerra, il soldato, la guerra non si potra’ fare”, ha sottolineato, aggiungendo: “Mi scrivono numerosi medici in pensione, dicendo di essere pronti” a dare il loro contributo in questa emergenza.

“Il provvedimento adottato d’intesa con il ministro dei Trasporti non impedisce l’arrivo delle derrate in Sicilia. Anzi le facilita. Il limite e’ soltanto per i passeggeri”. Lo ha detto, stamane, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, in collegamento con la trasmissione di La7 Omnibus, intervistato da Gaia Tortora. “La Sicilia – ha proseguito – e’ sempre stata una terra aperta, un luogo d’incontro e di confronto, pero’ mai come in questo momento diventa la terra piu’ a rischio. Noi non siamo soltanto una regione italiana, ma una regione di frontiera dell’Europa. E quindi e’ chiaro che da noi e’ maggiore l’apprensione, l’ansia per un rischio che sta montando nelle ultime giornate”. Musumeci ha fatto riferimento anche all’arrivo sull’Isola di 31 mila persone, autocertificatesi negli ultimi dieci giorni. “Non sappiamo – ha detto – quanti siano in quarantena, rispettando il protocollo e quanti altri, invece, convinti in maniera sciocca e incosciente di essere invulnerabili, siano rientrati in Sicilia senza denunciare il proprio arrivo”. Sulla limitazione dei collegamenti, il presidente ha sottolineato che “sono consentiti solo quelli ampiamente giustificati, da Reggio Calabria alla Sicilia. Abbiamo inoltre un solo volo, per Roma, da Palermo e da Catania, la mattina e la sera. E un solo treno da Roma per Messina, che poi dirama verso Palermo e Siracusa. Sono provvedimenti necessari, straordinari, per far fronte a una situazione straordinaria.

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