Tangenti al Comune di Agrigento, reati prescritti e imputati scagionati in Appello
Il presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha disposto il non luogo a procedersi nei confronti degli otto imputati del processo di secondo grado scaturito dall’inchiesta “Self Service”, che nel 2010 svelava un giro di tangenti all’interno dell’Utc di Agrigento legate al rilascio delle licenze edilizie. Quattro anni e mezzo per […]
Il presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha disposto il non luogo a procedersi nei confronti degli otto imputati del processo di secondo grado scaturito dall’inchiesta “Self Service”, che nel 2010 svelava un giro di tangenti all’interno dell’Utc di Agrigento legate al rilascio delle licenze edilizie. Quattro anni e mezzo per celebrare il processo d’Appello con la prescrizione che, di fatto, ha cancellato le accuse nei confronti degli imputati.
Le accuse erano, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e truffa.
In primo grado erano stati condannati gli ex dirigenti dell’ufficio tecnico comunale di Agrigento Luigi Zicari (4 anni) e Sebastiano Di Francesco (2 anni); Pietro Vullo e Roberto Gallo Afflitto a due anni di reclusione così come per Gerlando Tuttolomondo. Sempre in primo grado erano stati condannati i vigili urbani Rosario Troisi (1 anno e 4 mesi) e Calogero Albanese (1 anno e 2 mesi). Infine sette mesi a Massimo Lorgio.
Il comune di Agrigento, parte civile nel processo, è rappresentata dall’avvocato Giovanni Castronovo.