Agrigento

Fede e tradizione, al via la Festa di San Calogero: statua in Piazza Stazione

"E Chiamamu a cu n'aiuta, Viva Diu e San Calò"

Pubblicato 4 anni fa

Secondo anno di celebrazioni in onore di San Calogero caratterizzate da limitazioni e restrizioni a causa del Covid. La prima domenica dedicata al Santo Nero si è aperta con un santuario a cielo aperto in Piazza Marconi e il simulacro posizionato davanti l’ingresso della stazione centrale di Agrigento. L’intera area è delimitata da transenne e sempre con le transenne è realizzato un percorso a senso unico fino a davanti al santo.

Tanti i fedeli che già di buon mattino, nonostante il gran caldo, hanno preso parte alla celebrazione eucaristica ai piedi del santo nero, e hanno indossato la mascherina all’aperto, rispettando ogni protocollo previsto.

Ogni volta che spinti da quel ‘Chiamammu a cu n’aiuta, viva San Calò’ dovremmo sintonizzarci con il suo sguardo, per lasciarci proiettare verso Dio da cui proviene ogni grazia e verso gli uomini e le donne che ci vivono accanto. Dovremmo risvegliare in noi il desiderio del bene, l’impegno per la giustizia, l’amore per la sapienza. Non bisogna cadere nel tranello dell’idolatria. San Calogero, come tutti i santi e soprattutto la su statua, non è un amuleto da tirare fuori quando c’è un problema da risolvere“. Queste le parole del vescovo Alessandro Damiano durante l’omelia. “Sono già due anni che non possiamo fare festa come vorremmo e ormai da troppo tempo abbiamo dovuto rinunciare a tanto. Tante famiglie e giovani, in questa terra già martoriata, hanno visto sgretolarsi tanti sogni e progetti: imprese,esercizi commerciali in questo contesto sociale già sottoposto ai poteri delle mafie, hanno dovuto chiudere battenti e dichiarare fallimento. L’elenco sarebbe lungo tanto quanto le strade di questa città che oggi San Calogero avrebbe attraversato se tutto fosse stato normale. Ma eccoci qua, sotto questo cielo e in questo santuario aperto sulla nostra Città“, ha concluso.

Alla celebrazione ha partecipato il primo cittadino Franco Miccichè insieme alla moglie e all’intera giunta, presenti anche le autorità militari e civili.

Finalmente Agrigento ha la sua festa”, ha dichiarato il sindaco. Ci siamo fatti carico di contribuire alla buona riuscita della manifestazione impegnandosi finanziariamente e nel coordinamento delle attività, e di tutte le spese occorrenti alla buona riuscita della festa, dagli allestimenti in piazza stazione alle luminarie.”

Anche per quest’anno però gli agrigentini dovranno purtroppo rinunciare ad alcuni elementi tradizionali della festa, quali la processione, il complesso bandistico, la benedizione del pane, la sfilata dei cavalli e dei carretti siciliani e i giochi pirotecnici. Non sono mancati i rulli dei tamburi dell’associazione “I Tammura di Girgenti” che hanno attraversato le vie della città e in piazza Stazione a margine della messa l’eco del grido “Evviva San Calò”.

All’esterno la gestione dell’area celebrativa (palco sedute e accesso alle celebrazioni) è affidata alla confraternita di San Calogero mentre il servizio d’ordine per i pellegrinaggi al santo è affidato all’Ass. portatori.

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