Ferrari e barche con i soldi dei rifiuti: 3 arresti, sospeso dipendente agrigentino
Tra le persone coinvolte un dipendente del comune di Partinico originario di Sciacca
C’è anche un dipendente del Comune di Partinico – l’agrigentino Giuseppe Gallo, 66enne originario di Sciacca, tra i soggetti coinvolti nell’operazione “Cogesi” di Carabinieri e Guardia di finanza che stamattina ha portato al sequestro di beni per oltre 2,5 milioni di euro e all’esecuzione di cinque misure cautelari. Gallo è indagato per il reato di abuso d’ufficio e, in particolare, perché in “qualità di responsabile del settore lavori pubblici e ambiente del comune di Partinico, nonché quale responsabile della esecuzione del contratto di nolo mezzi affidato dal comune alla Cogesi srl ometteva di procedere alla messa in mora ed alla successiva risoluzione del rapporto e ometteva di comunicare all’ANAC l’avvenuta risoluzione del contratto procurando un ingiusto vantaggio alla Cogesi la quale continuava a lucrare sulla esecuzione del rapporto contrattuale e continuava a manette i requisiti per poter partecipare ad ulteriori gare”.
Le accuse, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e quote societarie, inadempimento di contratti per pubbliche forniture, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Al centro dell’indagini la Cogesi srl, ditta a cui il Comune di Partinico aveva aggiudicato il noleggio dei mezzi per il servizio di raccolta dei rifiuti. Le indagini, condotte anche attraverso l’esame dei flussi finanziari delegati dalla Procura di Palermo ai finanzieri di Partinico, hanno consentito di ipotizzare che gli indagati, “attraverso dei crediti sorti in capo ai soci e relativi a spese risultate fittizie per l’acquisto di carburante nonché ad altre operazioni simulate con una ditta individuale di fatto riconducibile agli indagati, avrebbero architettato un fittizio aumento del capitale sociale della Cogesi srl con il mero fine di accrescere la solidità economico-finanziaria e patrimoniale dell’azienda ed accedere così a bandi di gara più consistenti, inducendo in errore la pubblica amministrazione e continuando ad arricchirsi indebitamente con l’aggiudicazione illecita degli appalti indetti da vari enti locali per la gestione dei rifiuti”. I finanzieri hanno inoltre constatato che gli indagati hanno distratto l’intero patrimonio aziendale della Cogesi srl, portandola al fallimento, utilizzando i capitali per l’acquisto di immobili e beni di lusso (tra cui imbarcazioni, orologi e supercars) e costituendo la nuova Eco Industry srl, con sede a San Giuseppe Jato, che avrebbe dovuto servire per le stesse finalità della Cogesi. Nel provvedimento cautelare, il gip ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei profitti derivanti dalla bancarotta fraudolenta e dall’utilizzo di false fatturazioni, del complesso aziendale della Eco Industry srl, di una villa a San Cipirello e di due autovetture di lusso (una Ferrari 488 e un Range Rover Evoque), per un valore complessivi di oltre 2 milioni e mezzo di euro.