Giudiziaria

Si appropria dell’eredità di disabile: badante condannata a 6 anni

Le accuse contro di lei sono di circonvenzione di incapace, autoriciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita

Pubblicato 4 anni fa

La storia della badante che riceve in eredita’ una fortuna e pero’ non si accontenta esce dai luoghi comuni e diventa realta’: il Tribunale di Termini Imerese (Palermo) ha condannato una donna, Giusta Sorrentino, a 6 anni di carcere. Assolti i tre coimputati: il figlio, Federico Traina, l’avvocato Giovanni Di Martino e il bancario Benedetto Arico’.

La Sorrentino dovra’ pagare una provvisionale immediatamente esecutiva alla parte civile, assistita dall’avvocato Salvatore Sansone, di due milioni e 300 mila euro. Le accuse contro di lei sono di circonvenzione di incapace, autoriciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita. La Procura ha dimostrato che l’imputata si sarebbe appropriata del denaro destinato al figlio disabile di un imprenditore di Misilmeri (Palermo).

Prima di morire, il genitore aveva deciso di affidare le fortune e il destino del ragazzo alla badante, che riteneva fidata: per ripagarla del servizio reso e della fedelta’ le aveva lasciato in eredita’ la nuda proprieta’ di 31 immobili (di cui 11 fabbricati) e 450 mila euro. Non contenta, secondo la Guardia di Finanza, Sorrentino si sarebbe appropriata di tutto. 

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