Animali trovati morti a Lampedusa, l’associazione LNDC: “chi sa qualcosa parli”
L'Associazione seguirà da vicino la situazione e auspica in una collaborazione con le autorità preposte
Tredici cani e quattro gatti uccisi nel giro di un paio di mesi a Lampedusa. Nelle zone in cui sono stati rinvenuti gli animali non è stata trovata traccia di esche o bocconi avvelenati e non sono stati effettuati gli esami autoptici per stabilire le cause di tutti questi decessi.
“Questa gravissima situazione ci è stata segnalata da diversi volontari del posto, spaventati per la crescente ondata di crudeltà che sta caratterizzando il territorio di Lampedusa”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.“Ho scritto una lettera al Sindaco e alle forze dell’ordine operative sull’isola per chiedere che vengano presi dei provvedimenti per arginare questo drammatico fenomeno che sta mietendo tutte queste vittime innocenti.L’ Associazione seguirà da vicino la situazione e auspica in una attiva e fattiva collaborazione delle autorità preposte, oltre a una maggiore attenzione da parte dei cittadini sia nella custodia dei propri animali sia nel cercare di notare movimenti o comportamenti sospetti. È importante infatti squarciare il velo di omertà e farsi avanti se si hanno informazioni utili per individuare i colpevoli di queste crudeltà, in modo da poterli fermare”, conclude Rosati.
Anche in passato, si sono gia’ registrati casi di avvelenamento di cani a Lampedusa, ma mai con questo ritmo e con questi numeri nel giro di pochissimo tempo.