Agrigento

“La carica delle 104”, in aula il racconto delle indagini della Digos

Entra nel vivo il processo a carico di 48 imputati coinvolti in uno dei filoni investigativi della "Carica delle 104"

Pubblicato 3 anni fa

Entra nel vivo il processo a carico di 48 imputati coinvolti in uno dei filoni investigativi della “Carica delle 104” che ipotizza un sistema con false attestazioni da presunti medici infedeli e faccendieri che si occupavano di certificare false patologie e invalidità per l’ottenimento dei benefici previsti dalla cosiddetta “legge 104”. In questo segmento giudiziario sono coinvolte 48 persone dopo la condanna in abbreviato di 9 imputati e 10 patteggiamenti e anche alcune archiviazioni.

In aula ieri mattina è comparso uno degli agenti della Digos che ha ricostruito, rispondendo alle domande delle parti, le fasi salienti delle indagini: “Abbiamo cominciato a indagare in seguito ad alcuni esposti e segnalazioni pervenute da insegnanti che si sentivano lesi nell’assegnazione delle sedi grazie ai benefici della Legge 104. Alcuni colleghi, a loro dire, erano avvantaggiati. Così iniziamo a indagare”.

Il poliziotto, nel corso della testimonianza, ricostruisce anche uno dei momenti “cult” dell’intera inchiesta: “Con una telecamera nascosta abbiamo potuto immortalare un medico che consigliava come soffiare per alterare l’esame spirometrico”.

E ancora: “Una delle pazienti si presentò in commissione con il personale medico e con una bombola di ossigeno. L’abbiamo pedinata e poco dopo, una volta rientrata in casa, l’abbiamo vista in balcone senza alcun sostegno e senza bombola di ossigeno”.

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