Giudiziaria

Inchiesta Mosaico bis, droga e armi a Favara: acquisito certificato morte di Enzo Lattuca 

Esce di scena dall’inchiesta Vincenzo Lattuca, fratello di Gessica, deceduto lo scorso giugno a causa di una overdose

Pubblicato 2 anni fa

Sentenza di non luogo a procedere per morte del reo. Lo ha disposto il gup Giuseppa Zampino che, dopo aver acquisito il certificato di morte, ha stralciato la posizione di Vincenzo Lattuca da quella degli altri venticinque imputati. Si è celebrata questa mattina una nuova udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Agrigento a carico di venticinque persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta Mosaico-bis, una indagine nata dalla ben più nota operazione che ha fatto luce sulla faida Favara-Liegi. Il procedimento, a causa di alcuni problemi legati alle notifiche degli imputati, è stato aggiornato al prossimo 19 dicembre.

In questo segmento investigativo, coordinato per competenza territoriale dalla procura di Agrigento, viene ipotizzato un traffico di sostanze stupefacenti e di armi con base a Favara ma con diramazioni anche ad Agrigento e Canicattì. Tra i ventisei imputati compariva anche Vincenzo Lattuca, deceduto lo scorso giugno a causa di una overdose. Lattuca era il fratello di Gessica, la ragazza scomparsa misteriosamente da Favara. Per questa vicenda, poco prima di morire, Enzo Lattuca era stato raggiunto da un avviso di garanzia in cui gli veniva contestato l’omicidio della sorella in concorso con ignoti. L’inchiesta Mosaico-bis rappresenta una costola della ben più nota operazione “Mosaico” che ha fatto luce sulla faida Favara-Liegi. Venticinque le persone che rischiano il processo. Tra loro i favaresi Gerlando Russotto, già condannato a sei anni proprio per la vicenda della faida, e Ignazio Sicilia, arrestato nell’ultima operazione antimafia Condor; Alessandro Puntorno, già indagato in varie operazioni antidroga e arrestato nel 2011 al porto di Genova con 1kg di cocaina. L’attività degli agenti della squadra mobile ha portato alla luce un altro segmento investigativo grazie a pedinamenti e intercettazioni disposte proprio nell’ambito dell’operazione Mosaico. L’inchiesta ipotizza l’esistenza di una illecita attività nel campo degli stupefacenti del tipo cocaina e marijuana al fine della successiva commercializzazione nel territorio di Agrigento e Favara. Ad alcuni degli indagati viene anche contesta la detenzione e porto di armi, comuni e clandestine.

Questi gli imputati: Si tratta di: Gerlando Russotto, 33 anni di Favara; Calogero Greco Gambino, 30 anni di Favara; Salvatore Sicilia, 40 anni di Favara; Ignazio Sicilia, 48 anni di Favara; Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto; Gioacchino Domenico Lo Giudice, 36 anni di Canicattì; Salvatore Alba, 39 anni di Favara; Nicola Chiarelli, 28 anni di Canicattì; Salvatore Chiarelli, 56 anni di Canicattì; Alessandro Puntorno, 54 anni di Agrigento; Salvatore Fortunato, 24 anni di Agrigento; Salvatore Butticè, 35 anni di Favara; Emilio Nobile, 28 anni di Favara; Salvatore Greco, 27 anni di Favara; Salvatore Matina, 35 anni di Favara; Antonino Sortino, 30 anni di Favara; Sharon Sortino, 30 anni di Favara; Giusy Mendolia Calella, 28 anni di Favara; Calogero Cusumano, 35 anni di Favara; Michele Amato, 49 anni di Canicattì; Antonella Farabino, 52 anni di Favara; Stefano Di Maria, 30 anni di Favara; Giovanni Sortino, 56 anni di Favara; Luigi Deriu, 38 anni di Favara. Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Salvatore Virgone, Michele Cardella, Anna Cacciatore, Domenico Minnella. 

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