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Ferito in agguato mafioso ma i killer avevano sbagliato bersaglio: “Infortunio sul lavoro”

E' stato riconosciuto come vittima di infortunio sul lavoro il bracciante agricolo che nel 2022 rimase gravemente ferito da colpi di fucile durante un agguato di matrice mafiosa

Pubblicato 3 ore fa

E’ stato riconosciuto come vittima di infortunio sul lavoro il bracciante agricolo che nel 2022 rimase gravemente ferito da colpi di fucile durante un agguato di matrice mafiosa, avvenuto per un tragico scambio di persona. Lo ha reso noto il collegio difensivo.

Il tribunale di Agrigento, sezione lavoro, ha accolto il ricorso presentato da Luigi Gueli, patrocinato dagli avvocati Davide Ciccarello e Simona Fulco, disponendo che l’ente assicuratore gli versi una rendita mensile. Il lavoratore era stato colpito al volto, al torace e a una mano mentre stava svolgendo le proprie mansioni, riportando danni permanenti.

Nella sentenza il giudice ha spiegato che, sebbene l’episodio non sia strettamente collegato all’attivita’ lavorativa, rientra comunque tra gli eventi riconducibili all’occasione di lavoro e come tale deve essere risarcito. I difensori hanno sottolineato che la decisione conferma la tutela anche contro rischi imprevedibili come quelli legati a condotte criminali. In passato, con l’assistenza degli stessi legali, Luigi Gueli aveva gia’ ottenuto l‘accesso al fondo di rotazione per le vittime di mafia e un indennizzo economico.

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