Accorpamento Camere di Commercio, Confesercenti: “Inaccettabile immobilismo della Regione”
La Confesercenti denuncia con forza il perdurante immobilismo della Regione Siciliana riguardo al processo di accorpamento delle Camere di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani
La Confesercenti denuncia con forza il perdurante immobilismo della Regione Siciliana riguardo al processo di accorpamento delle Camere di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
A oltre undici anni dall’emanazione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico – oggi Ministero del Made in Italy e delle Imprese – l’iter rimane inspiegabilmente bloccato, lasciando le tre Camere sotto pluriennale gestione commissariale e impedendo l’insediamento del nuovo consiglio camerale della costituenda Camera di Commercio.
“È un paradosso che sta penalizzando interi territori e migliaia di imprese” dichiara il presidente di Confesercenti.Siclia Vittorio Messina. Continuare a riferirsi ai dati del 2014 per la rappresentanza associativa è ormai del tutto anacronistico: negli ultimi undici anni il tessuto produttivo è radicalmente cambiato a causa della crisi economica e, più recentemente, degli effetti della pandemia, che hanno trasformato profondamente le realtà imprenditoriali locali”.
L’associazione sottolinea come questa situazione confligga apertamente con i principi di equità e correttezza della rappresentanza, poiché fotografa un contesto che non esiste più. Per questo Confesercenti ritiene non più rinviabile la riapertura delle procedure, basata su dati attuali, verificabili e trasparenti, così da restituire legittimità e funzionalità al costituendo Ente camerale.
Nel frattempo, le imprese dei tre territori continuano a subire le conseguenze di una gestione commissariale prolungata, caratterizzata da poteri limitati e forte riduzione della capacità operativa, con ripercussioni dirette sulla competitività e sul sostegno alle attività produttive.
“Le imprese meritano istituzioni efficienti, non un limbo amministrativo che dura da più di un decenni – conclude Vittorio Messina.. A questo punto, non resta altra soluzione che far ripartire le procedure dall’inizio, con criteri aggiornati e completamente trasparenti.”.




