Agrigento

Agrigento, cercano di evadere dal carcere: bloccati tre detenuti

Tre detenuti extracomunitari, con l’ausilio di una corda ricavata dall’intreccio di più lenzuola, nella giornata di ieri pomeriggio stavano tentando di fuggire dal Carcere PEtrusa di Agrigento. Sono riusciti a scavalcare il muro dei locali passeggi, ma il tentativo di darsi alla macchia è stato bloccato al nascere dalla Polizia Penitenziaria, provvidenziale l’intervento del poliziotto […]

Pubblicato 5 anni fa

Tre detenuti extracomunitari, con l’ausilio di una corda ricavata dall’intreccio di più lenzuola, nella giornata di ieri pomeriggio stavano tentando di fuggire dal Carcere PEtrusa di Agrigento. Sono riusciti a scavalcare il muro dei locali passeggi, ma il tentativo di darsi alla macchia è stato bloccato al nascere dalla Polizia Penitenziaria, provvidenziale l’intervento del poliziotto di servizio sul muro di cinta che ha immediatamente dato l’allarme.

“Con una aliquota risicata di poliziotti – scrive in una lettera il segretario Cisl FNS Salvatore Gallo Cassarino – continua senza sosta il lavoro della Penitenziaria di Agrigento che nonostante l’atavica mancanza di personale è costantemente impegnata in prima linea per prevenire, contrastare e reprimere taluni fenomeni criminali che destano grande allarme sociale. La mancanza di personale determina sovente la soppressione o peggio l’accorpamento dei posti di servizio che di fatto riportano sotto i livelli minimi di sicurezza l’organizzazione del lavoro. Basta con i proclami la polizia penitenziaria di Agrigento ha necessità che il proprio organico venga adeguato alle reali esigenze. Era il 4 febbraio quando questa organizzazione sindacale unitamente al Sappe organizzarono un sit-in di protesta innanzi il palazzo del governo. In quella occasione fummo ricevuti da sua eccellenza il prefetto il quale preoccupato scrisse di suo pugno al ministero dell’interno e a quello della giustizia. Purtroppo neanche l’intervento del massimo rappresentante del governo fece cambiare posizione al provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria che comunque decise di assegnare ulteriori 8 (otto) unità al nucleo traduzioni provinciali nonostante la previsione certa che con l’introduzione delle video conferenze il lavoro del nucleo scorte si sarebbe notevolmente ridotto”.

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