Agrigento

Apre il sipario il “Teatro dell’Efebo” (ft)

Ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, hanno estratto i blocchi tufacei per l’edificazione dei templi di Akragas

Pubblicato 7 mesi fa

Uno spettacolo fluttuante e leggero come una nuvola firmato dall’agrigentino Marco Savatteri ha inaugurato  il “Teatro dell’Efebo”. Ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, hanno estratto i blocchi tufacei per l’edificazione dei templi di Akragas, oggi è diventato fruibile per decisione della Provincia regionale di Agrigento che lo ha intitolato all’Efebo. Qui infatti fu trovata la scultura che oggi è esposta nel museo Griffo. Vuol essere un auspicio, sottolineano i curatori, “per le nuove generazioni perché raffigura la bellezza, la genuinità, l’energia e la vitalità dei giovani trasmettendo un messaggio di speranza per gli agrigentini”.

E in realtà lo spettacolo inaugurale (Ideali in Equilibrio) presentato dal sempre efficace Salvo La Rosa ha messo in scena artisti nostrani, anzi, senza fare dello sciovinismo,  eccellenze nostrane che la direzione artistica di Marco Savatteri è riuscita a riunire nelle sue varie espressioni a iniziare da Eleonora Abbruzzo, Rinaldo Clementi, Ester Pantano, lo straordinario fisarmonicista Pietro Adragna già quattro volte campione del mondo di fisarmonica che è riuscito (pubblico tutto in piedi) a interpretare tra l’altro,  la “Fuga in re maggiore” di Bach mentre non meno applausi hanno ricevuto danzatori e danzatrici di scuola savatteriana che hanno trasformato anche gli anfratti rugosi della roccia tufacea in una avvolgente coreografia.

Spettacolo che ha avuto  un  revival con le musiche di Nino Rota suonate dalla band di Sal Cacciatore  che ha impresso inevitabilmente un tocco felliniano-circense allo spettacolo sotto lo sguardo e le ali spiegate  di  “Dedalo” del maestro Salvatore Rizzuti. Una scultura che appare  troppo piccola  sotto  la  incombente e orrida rugosità del tufo che ci dicono sia stata messo in sicurezza. La Provincia regionale  ci tiene a ricordare che in vista di Agrigento capitale della cultura  2025, il teatro dell’Efebo vuole essere una scommessa per intercettare quei turisti che trovano negli eventi motivazioni al viaggio o che considerano gli eventi una ragione per il prolungamento  della propria permanenza.

Desiderata che sono stati rimarcati sul palcoscenico a inizio dello spettacolo dal sindaco Franco Miccichè, da Achille Contino  dirigente settore turismo della provincia e dal rappresentante degli imprenditori. Le prossime programmazioni del teatro dell’Efebo si svolgeranno entro il mese di settembre e già il 23 è prevista l’Accademia musicale Free melody, eccellenza nostrana del settore musicale con “Colonne sinfoniche”, il 29 settembre con “La musica nei saloni e il canto delle serenate” degli “Artisti associati”, infine sabato 30 settembre “La magia del Novecento” dell’Associazione Sipario 4”.

Il conto alla rovescia per “Agrigento 2025” è già iniziato.

Foto di Diego Romeo

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