Erogazione idrica, Istat: “Ad Agrigento la situazione più critica nel 2024”
E' quanto si legge nel rapporto 'Le statistiche sull’acqua. Anni 2020-2024', diffuso dall'Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua
“Tra i fattori che hanno inciso sulla scarsa o insufficiente disponibilità della risorsa idrica di questi territori, ci sono la forte obsolescenza della rete infrastrutturale idrica, i marcati deficit di precipitazioni rispetto alla media climatologica 1991-2020 (-40% in Calabria e -60% in Sicilia, tra settembre e dicembre 2023; Audizione informale alla Camera del Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, marzo 2024), le temperature superiori alle medie climatiche e le riduzioni delle portate degli invasi (-30% il livello totale degli invasi in Sicilia e Sardegna)”.
E’ quanto si legge nel rapporto ‘Le statistiche sull’acqua. Anni 2020-2024’, diffuso dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e celebrata ogni anno il 22 marzo. “In sei capoluoghi le restrizioni nella distribuzione dell’acqua potabile hanno interessato tutto il territorio comunale.
Ad Agrigento la situazione più critica, dove l’acqua ai residenti è stata sospesa o ridotta in tutti i giorni dell’anno, con turnazioni settimanali, in base alla zona e serbatoio di distribuzione. A Trapani l’erogazione è stata ridotta e/o sospesa per alcune giornate, con periodicità definite, mentre a Messina la riduzione è avvenuta principalmente nelle ore notturne dei mesi estivi: le due città per fronteggiare l’emergenza idrica hanno fatto ricorso al servizio sostitutivo di autobotte. A Chieti e Catanzaro la misura è stata adottata per fascia oraria. A Foggia, a causa della rottura di una condotta idrica, l’erogazione di acqua potabile, dal 19 giugno al 2 luglio 2023, è stata garantita ai residenti tramite autobotte”, aggiunge Istat.