Agrigento

Il Prefetto Caccamo traccia il bilancio di fine anno: “dialogo costante con il territorio”

Il bilancio di fine del Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo

Pubblicato 4 ore fa



“La Prefettura è stata al centro dell’attenzione dei Sindaci e delle comunità locali. Il 2025 è stato contrassegnato da questa priorità di alleggerire i disagi dei cittadini che quotidianamente vivono varie carenze strutturali, e ci siamo concentrati su questo. Ho contato più di 50 riunioni che hanno riguardato il comitato di sicurezza pubblica, ho contato più di 20 riunione per affrontare la crisi idrica, questo significa che c’è stato particolare attenzione verso la comunità locale. Non solo incontri con i sindaci, ma abbiamo incontrato e si è aperto un dialogo costante con il mondo dell’associazionismo e dunque con il territorio”. Questo in sintesi il bilancio del Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, incontrando la stampa agrigentina.

Maggiore attenzione è stata rivolta dalla Prefettura di Agrigento al contrasto della criminalità organizzata, di fatti a margine dell’inchiesta denominata “Appalti e mazzette” è stato siglato un protocollo tra il prefetto Salvatore Caccamo, il Procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Palermo, Maurizio De Lucia e il Procuratore della Repubblica di Agrigento Giovanni Di Leo, volto ad implementare gli strumenti di prevenzione amministrativa antimafia per preservare da ogni forma di infiltrazione criminale gli interventi finanziati con le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza – P.N.R.R.  e del Piano nazionale degli investimenti complementari – P.N.C.

“Prevenzione verso le aziende colpite da fenomeni estorsivi, danneggiamenti, quindi anche in questo caso sono stati numerosi i servizi predisposti sul territorio, vedi il servizio “Alto Impatto” che hanno visto impegnate le forze di Polizia con le loro specialità. Tutto questo in un’ottica di salvaguardia e tutela nei confronti dei primi cittadini e delle loro comunità, delle aziende sane che operano sul territorio, aziende che vengono garantite attraverso un’azione sinergica con le forze di polizia diretta a contrastare anche quelle aziende che operano sul territorio e subiscono intimidazioni da parte della criminalità organizzata“; ha detto il Prefetto Caccamo.

Una delle attività portate avanti dal prefetto Caccamo è quella riguardante i beni confiscati alla mafia. Proprio nei giorni scorsi è rinato il “Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo” con lo scopo di diffondere la cultura della legalità nel territorio della provincia attraverso il recupero e l’utilizzo di beni confiscati ai sensi della normativa antimafia.

Uno sguardo importante è stato quello rivolto alla mala movida che ha visto l’istituzione nel periodo estivo di un presidio con l’Esercito su San Leone, e d’inverno con un coordinamento massiccio di forze d’ordine per dare maggiore sicurezza alla cittadinanza. “Abbiamo aperto varie iniziative rivolte ai giovani, abbiamo instaurato un rapporto con le scuole, li abbiamo coinvolti in eventi e manifestazioni, ricordiamo il 35esimo anniversario di morte del giudice Livatino. Ci aspettiamo nel 2026 un maggiore dialogo con le giovani generazioni, da loro dobbiamo trarre benefici e suggerimenti anche per le azioni quotidiani che svolgiamo”, ha continuano nel suo bilancio di fine anno il Prefetto Caccamo.

Su Agrigento Capitale della Cultura 2025 il prefetto ha dichiarato: “si poteva fare di più”.

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