Nuove prove scientifiche, il generale Garofano: “tecnologia e scienza facilitano molte cose nelle indagini”
Al museo Griffo di Agrigento si è svolto il convegno "Luci ed ombre sulle moderne prove scientifiche"
“Tecnologia e scienza facilitano molte delle cose che ieri non avevamo neanche la possibilità di ottenere. I cellulari ci danno delle informazioni sulla posizione, sulle relazioni, su quello che riguarda le persone che lo usano. Il Dna e altre tecnologie hanno consentito di individuare tracce invisibili e quindi utilizzarle ai fini ricostruttivi. Tecnologia e scienza hanno fatto profondamente la differenza”. Cosi il generale Luciano Garofano già comandante dei R.I.S di Parma a margine del convegno “Luci ed ombre sulle moderne prove scientifiche” che si è tenuto al museo archeologico “Griffo” di Agrigento.
“Le prove scientifiche danno un elemento di certezza all’interno del processo che vive sempre di incertezza e di dubbio. Talvolta questa certezza è effimera perché le prove scientifiche devono essere valutate, analizzate, e talvolta quelle che sembrano certezze, certezze non sono. La prova scientifica è sicuramente un elemento sempre più importante per le indagine, ma non è l’unico elemento“, cosi Salvatore Vella, procuratore facenti funzioni di Agrigento al tavolo dei relatori.
L’incontro era rivolto sia ai giornalisti che agli avvocati; a relazionare il giornalista investigativo Franco Castaldo, Daniele Ditta segretario dell’Ordine dei Giornalisti, e l’avvocato Giacomo Frazzitta.
“L’intero mondo delle investigazioni è mutato rispetto a quando ho iniziato a fare il giornalista. Prima le parole DNA, cani molecolari, nemmeno esistevano; esisteva il guanto di paraffina per sapere se qualcuno aveva sparato e le impronte digitali, ora siamo in un altro mondo. Ed è evidentemente la strada giusta per combattere il crimine“, ha dichiarato il giornalista investigativo Franco Castaldo.
“Le prove scientifiche stanno avendo un’evoluzione che è compatibile con l’evoluzione tecnologica . Dovranno però fare i conti con le novità introdotte dalla riforma Cartabia con riferimento alla tempistica per le indagini. La Corte Europea per i diritti dell’uomo, nel 2021, aveva già bacchettato l’Italia dicendo che ci sono indagini che durano troppo. S’è messo quindi un perimetro preciso e c’è il rischio che determinate attività, anche quelle di natura scientifica, se fatte fuori termine vanno nel nulla. Bisogna contemperare il tempo di indagine previsto dal codice con la scienza e con l’evoluzione che la scienza ha“, ha detto l’avvocato Giacomo Frazzitta.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Franco Pullara.