Agrigento

Sea Watch 3, la Procura Agrigento dispone dissequestro

“Non residuano esigenze probatorie che giustifichino il mantenimento del sequestro”. Con queste motivazioni il pubblico ministero della procura di Agrigento, Gloria Andreoli, ha disposto il dissequestro della ‘Sea Watch 3′, scattato nell’ambito dell’inchiesta nella quale e’ indagata la comandante Carola Rackete, accusata di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e resistenza o violenza contro nave da guerra. […]

Pubblicato 6 anni fa

Non residuano esigenze probatorie che giustifichino il mantenimento del sequestro”. Con queste motivazioni il pubblico ministero della procura di Agrigento, Gloria Andreoli, ha disposto il dissequestro della ‘Sea Watch 3′, scattato nell’ambito dell’inchiesta nella quale e’ indagata la comandante Carola Rackete, accusata di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e resistenza o violenza contro nave da guerra. La capitana tedesca, difesa dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, fu anche arrestata, salvo poi venire rimessa in liberta’ dal gip che non ha convalidato il provvedimento.

L’ufficio diretto da Luigi Patronaggio e Salvatore Vella ha ritenuto che non sussistessero piu’ ragioni per mantenere il sequestro penale. La nave, tuttavia, restera’ nel porto di Licata perche’ sottoposta a sequestro amministrativo.

 “Il sequestro cautelare amministrativo e’ palesemente illegittimo alla luce dello stesso decreto sicurezza bis nella sua prima versione, un oltraggio all’intelligenza” dice l’avvocato di Sea Watch Alessandro Gamberini. Il decreto, aggiunge la portavoce Giorgia Linardi, “calpesta il dovere di un comandante di portare in salvo i naufraghi e colpisce la dignita’ di un paese che oggi considera una nave che salva vite come una minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico”

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