Agrigento

Un nuovo acceleratore lineare per radioterapia, sit-in di protesta all’ospedale di Agrigento

I parlamentari Faraone, Carmina e Iacono chiedono le dimissioni del direttore dell’Asp di Agrigento Capodieci

Pubblicato 1 ora fa



“Diritto alla salute, la radioterapia ha bisogno di un nuovo acceleratore lineare. Abbiamo diritto a curarci nella nostra città , nella nostra provincia. Agrigento non può essere dimenticata, sostegno alla radio terapia un reparto che non può e non deve morire”. Così Roberta Lala portavoce di Italia Viva a margine del sit-in di protesta che si è svolta questa mattina davanti l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per chiedere un nuovo acceleratore lineare per il reparto di radioterapia. La manifestazione pacifica è stata organizzata dall’area progressista. 

“Non è più accettabile che la salute dei siciliani venga sacrificata sull’altare delle poltrone e delle lottizzazioni. Schifani e Meloni hanno trasformato la sanità in un bancomat per i partiti e in un campo di battaglia tra correnti, mentre i cittadini aspettano mesi per una visita e i pronto soccorso cadono a pezzi. Io continuerò a girare la Sicilia, ospedale dopo ospedale, per smascherare le loro bugie e difendere il diritto alla cura di chi oggi paga sulla propria pelle l’incapacità e l’arroganza del potere”, scrive Davide Faraone vice-presidente di Italia Viva, che insieme a Ida Carmina e Giovanna Iacono hanno chiesto le dimissioni del direttore generale dell’Asp di Agrigento. “Il direttore generale era a conoscenza del sit in, sapeva della presenza dei parlamentari, era al San Giovanni, ma ha preferito andare via, per evitare l’incontro e il confronto”, scrivono i tre parlamentari. 

Al sit in, presenti anche alcuni pazienti che hanno portato la loro testimonianza, fatta di angosciose attese e di liste di attesa, sempre con l’incubo che l’unico apparecchio esistente al San Giovanni di Dio possa fermarsi perché vecchio e prossimo alla fine del ciclo di vita di un così delicato macchinario.                                                                              L’ASP di Agrigento avrebbe diritto a tre acceleratori lineari per la radioterapia, e invece è la più penalizzata, anche rispetto alla vicina ASP di Caltanissetta: solo uno, vetusto e a rischio guasti.

“Le apparecchiature di radioterapia fanno parte di un piano del ministero della salute, l’acquisto non dipende ne dall’Asp di Agrigento  e ne dall’assessorato regionale. In alternativa stiamo provando ad avere un apparecchio in terzalizzazione ma è una questione complessa che stiamo cercando di affrontare”, ha detto in un’ intervista a Grandangolo Agrigento  il manager dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci.                                                                                                          Parlamentari e partecipanti al sit in, in un incontro informale, hanno espresso le loro preoccupazioni al direttore sanitario Vincenzo Asaro e al direttore di Radioterapia, Michele Bono. Entrambi, ad auspicare per primi che Agrigento possa disporre di nuove apparecchiature per la radioterapia, visto che l’unica presente al San Giovanni è da considerarsi prossima alla fine del ciclo, i dieci anni di operatività.

“Bisogna fare presto – dice il portavoce dell’Area Progressista – rischiamo che il nostro ospedale finisca col restare senza anche di questo vecchio acceleratore lineare. E sarebbe un dramma”.

L’Area Progressista di Agrigento, su questa emergenza, annuncia altre iniziative, fino al raggiungimento dell’obiettivo.

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