Avevano messo su un giro di squillo nel pieno centro di Agrigento sfruttando tre immobili, originariamente destinati ad accogliere turisti per brevi periodi, in via Saponara. Un servizio ben fatto considerando che, oltre ad offrire un luogo in cui appartarsi, si prendevano cura anche della logistica e degli spostamenti.

 Nel pomeriggio di ieri una ventina di agenti della Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore Giovanni Minardi, con l’ausilio del personale della Volanti, guidato dal dirigente Francesco Sammartino, hanno letteralmente setacciato via Saponara arrestando – su provvedimento del Gip Alessandra Vella – un intero nucleo familiare composta da padre, madre e figlio con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Si tratta di Emanuele Pace, 66 anni, ex impiegato delle Poste; Pierina Miccichè, 62 anni, e il figlio Visilij Pace, 29 anni. 

L’indagine prende origine nel febbraio 2019 in seguito a diverse segnalazioni dei residenti della zona che hanno notato un notevole via-vai di persone. Clienti di ogni età e ceto sociale che, messi di fronte all’evidenza dalle forze dell’ordine, non hanno potuto che ammettere il reale motivo della loro presenza da quelle parti. Indagine si è arricchita con altri tasselli quali una perquisizione avvenuta nei mesi scorsi e alcuni annunci su un famoso sito di incontri che presentava lo stesso indirizzo. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Elenia Manno. I tre indagati si trovano attualmente agli arresti domiciliari.