Agrigento

Agrigento, sequestrati beni per 1 milione di euro a imprenditore scommesse

La Dia di Agrigento, guidata dal vicequestore Roberto Cilona, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Palermo, su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di Davide Schembri, 45 anni, arrestato nel corso del 2018 per reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e truffa aggravata, con un danno […]

Pubblicato 5 anni fa

La Dia di Agrigento, guidata dal vicequestore Roberto Cilona, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Palermo, su proposta del Direttore della Dia, nei confronti di Davide Schembri, 45 anni, arrestato nel corso del 2018 per reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e truffa aggravata, con un danno per lo Stato stimato in diverse centinaia di migliaia di euro.

Il vice questore Roberto Cilona

Il provvedimento parte da un’attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa di Agrigento, coordinata dal I Reparto Investigazioni Preventive della Dia che, ripercorrendone la ‘carriera’ imprenditoriale e criminale, ne ha messo in luce la pericolosità sociale. Dalla ricostruzione delle recenti vicende giudiziarie, l’operazione Game Over coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo del febbraio 2018 e l’operazione Galassia coordinata da quella di Reggio Calabria del novembre 2018, è emerso che Schembri, oltre alla sua capacità di associarsi autonomamente con altre persone del territorio nazionale, era il ”referente” anche per le organizzazioni agrigentine e calabresi.

In particolare, è risultato capo, promotore e gestore di una serie di società estere, prive di concessione nazionale, che attraverso siti internet esercitavano sul territorio dello Stato la raccolta di puntate su giochi e scommesse, al fine di agevolare la ‘ndrangheta ed altre organizzazioni criminali che, attraverso tali reti, avevano la possibilità di riciclare nei flussi finanziari generati dall’associazione i loro proventi delittuosi. Gli approfondimenti della Dia hanno consentito di dimostrare, oltre al profilo criminale dell’imprenditore, la sproporzione tra i redditi dichiarati e il consistente patrimonio accumulato nel tempo, a lui riconducibile. Il decreto di sequestro ha interessato quote di partecipazione in 3 società esercenti l’attività di raccolta di scommesse, di cui 2 aventi sede legale in Austria, 2 autovetture di lusso, 12 polizze assicurative, 6 conti correnti, 2 depositi a risparmio ed una carta di credito per un valore stimato superiore a un milione di euro.

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