Antigone sul carcere di Agrigento: “Buone condizioni ma scarsa presenza di volontari”
La visita nel carcere di Agrigento è stata effettuata il 3 settembre 2021: ecco cosa emerge
Il XVII Rapporto di Antigone sulle condizioni detentive arriva nel marzo 2021, all’alba della “terza ondata” di pandemia. L’Italia ha superato la tragica cifra di centomila morti per Covid 19. Il Paese spera in un’accelerazione della campagna vaccinale che possa finalmente condurlo “oltre” il virus. Anche le carceri italiane ed europee vogliono guardare “oltre”. Antigone, il suo Osservatorio, vogliono dunque guardare oltre e provare ragionare, con il loro consueto sguardo critico, su cosa abbia insegnato la pandemia al sistema penitenziario.
La visita nel carcere di Agrigento è stata effettuata il 3 settembre 2021. Questo quello che è emerso: “La struttura, anche rispetto ad altri istituti della Regione, si presenta in buone condizioni. Vi sono però ampi spazi inutilizzati e gli ultimi lavori per la realizzazione di un nuovo padiglione sono stati interrotti a causa del fallimento della ditta che aveva l’appalto. Quello che resta è uno scheletro di un fabbricato quasi completamente realizzato, fatta eccezione per le facciate esterne e le rifiniture. Nel complesso la struttura necessiterebbe di modesti interventi di ristrutturazione che possono rientrare nell’ordinario.
“Camminando all’interno dell’istituto sono tanti gli spazi anche grandi non utilizzati nelle aree non detentive. Aree probabilmente pensate per essere adibite a lavorazioni che invece non sono presenti. Negli ultimi anni l’istituto è stato oggetto di lavori che avrebbero dovuto portare alla costruzione di un nuovo fabbricato con sezioni detentive. Quello che resta dopo il fallimento della ditta appaltatrice è un cantiere aperto, un fabbricato che si presenta con le sole fondamenta e muri portanti, senza pareti esterne; sono infatti visibili gli spazi delle celle. Lo spazio dell’intercinta è stato coinvolto da questi lavori e al momento della visita erano ben visibili nell’asfalto i solchi – poi ricoperti – serviti per il passaggio di cavi e tubature verso quello che doveva essere il nuovo fabbricato. Al momento della visita non si avevano notizie relative al futuro di quello spazio. Il 13 agosto 2021 le campagne circostanti l’istituto sono state coinvolte da un incendio. Sebbene episodi del genere siano piuttosto frequenti in estate, questo incendio ha provocato l’isolamento dell’istituto per giorni con rete telefonica e dati fuori uso. Scarsa la presenza di volontari, solo 4 su una popolazione detenuta che si aggira intorno ai 300 ristretti (al momento della visita 310).”
COVID 19
Si sono verificati casi di positività tra le persone detenute o il personale? Se si, con picchi dovuti a focolai concentrati nel tempo? Come sono stati gestiti? “Ci sono stati pochi casi di contagio tra il personale di polizia penitenziaria che non hanno però coinvolto la popolazione detenuta.”
Vi sono sezioni in cui si è passati, come conseguenza della pandemia, da un regime di celle aperte a un regime di celle chiuse? “No”
Quali modifiche strutturali o organizzative alla vita interna dell’istituto sono state adottate in conseguenza della pandemia? “Sono state adibite delle stanze di pernottamento per l’isolamento fiduciario in attesa di esito di tampone negativo.Le videochiamate hanno sostituito i colloqui in presenza e sono state garantite a tutti anche a chi non aveva credito.”
Altre osservazioni relative all’emergenza Covid-19 “Come in tutti gli istituti si è provveduto a sostituire le videochiamate ai colloqui in presenza. Le attività si sono interrotte solo nella fase più difficile del primo lockdown.”
DATI SULLA STRUTTURA
Il carcere ha una capienza di 283 posti ma al 31 dicembre 2021 si registra un lieve sovraffollamento essendo presenti 310 detenuti. Di questi 39 sono donne e 84 stranieri. Nell’istituto sono presenti una sezione femminile comune, una sezione nuovi giunti, una sezione isolamento, tre sezioni comuni maschii, una sezione protetti e una sezione alta sicurezza. “Le celle visitate si presentavano in condizioni decenti con bagno separato, questo nonostante una presenza lievemente superiore alla capienza regolamentare (283).” “Gli spazi comuni interni sono caratterizzati dalle salette di socialità dalla dimensione modesta e in buono stato. Nella sezione femminile vi è anche una cappella.”
PERSONALE
Il numero degli agenti di polizia penitenziaria previsto è di 236 unità ma al momento ce ne sono 193. Attualmente ci sono anche 4 educatori in pianta organica. Quante volte il magistrato di sorveglianza entra in istituto? Entra senza regolarità, solo per casi eccezionali o particolari Il magistrato di sorveglianza comunica con i detenuti tramite videochiamata. Durante tutto il corso della visita a più riprese è stato riferito – anche dal Comandante – che la Polizia Penitenziaria è sotto organico. Sarebbero 172 gli effettivi a fronte di una pianta organica da 236 e 27 agenti impiegati nel nucleo traduzioni. Si lamentano problemi di sicurezza soprattutto di notte; inoltre sarebbe tutto rallentato a causa di questo sotto organico. Il personale di polizia penitenziaria di stanza ad Agrigento è inoltre un personale “anziano” e diverse persone sarebbero prossime al pensionamento. Tuttavia il rapporto detenuti/polizia penitenziaria non sembra essere più critico che in altri istituti.
EVENTI CRITICI
Sono stati 153 i casi di autolesionismo nel corso dell’anno. Uno il suicidio e 14 i tentati suicidi. Dieci le aggressioni ai danni del personale, 35 le aggressioni ai danni di altri detenuti. Sebbene sia stata riferita da un medico la non esigenza del protocollo per la prevenzione del rischio suicidario, in ragione di una situazione di calma nell’istituto, dopo pochi minuti, nel corso della visita di è verificato un’emergenza medica dovuta proprio a un atto autolesionistico. C’è da precisare che il medico in questione era un medico di guardia.
LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE
Sono 46 i lavoratori alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria. Quarantatré i detenuti coinvolti nei corsi di formazione professionale: Corso per addetto di falegnameria; Progetto aquilone ( formazione di n. 9 detenute per la qualifica di pizzaiolo) ; Progetto “Restorative Training” ( formazione di n. 16 detenuti con due corsi: addetto al giardinaggio e ortofrutta); Corso per addetto alle murature e posa materiale lapideo n. 10 detenuti; Corso per addetto agli impianti elettrici n. 8 detenuti.
ISTRUZIONE, SPORT E ATTIVITA’ CULTURALI O RICREATIVE
Sono 49 i detenuti attualmente coinvolti nei corsi scolastici. Elenco corsi scolastici attualmente attivi: – Scuola Alberghiera Ambrosini di Favara – tutto il ciclo di studi fino al diploma – Scuola “Centro Provinciale per l’istruzione degli Adulti” : Alfabetizzazione e primo livello primo periodo didattico. Le attività culturali in avvio sono: – Corso di scacchi – Partecipazione ai concorsi nazionali di poesia e scrittura. Le attività sportive in avvio sono: – Progetto “Chairos” Giocare per diritto.
IL REPARTO FEMMINILE
Le celle ospitano al massimo 2 detenute, hanno un bidet e il bagno separato. Le docce sono comuni e sono in totale 3. Le donne hanno un’area passeggi e tutte le aree per le attività riservate. Vi è una sala per la socialità e una cappella. Gli spazi non differiscono da quelli maschili e le condizioni delle celle sono apparse migliori.