Giudiziaria

“Appalti e mazzette”: scarcerato l’architetto Alesci

Decisione del Tribunale del Riesame che azzera.la misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino

Pubblicato 6 giorni fa

Il Tribunale di Palermo –  Sezione per il riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e dei sequestri – composto da  Annalisa Tesoriere (presidente), Simona Di Maida e Alessia Geraci – ha disposto con proprio provvedimento la scarcerazione dell’architetto Sebastiano Alesci, il super burocrate licatese rimasto ampiamente coinvolto nell’inchiesta “Appalti e mazzette” promossa dalla Procura di Agrigento. Il professionista è difeso di fiducia dall’avvocato Vincenzo Alesci del foro di Santa Maria Capua Vetere. Alesci è già tornato in libertà.

Il burocrate era stato raggiunto da misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, che ne aveva ordinato la cattura perché ritenuto il promotore di un’associazione a delinquere in grado di pilotare le gare pubbliche.

Già finito ai domiciliari per una serie di gravi reati, Alesci è stato nuovamente arrestato per una “nuova” ipotesi di concussione in concorso con l’assessore al Turismo del Comune di Licata, Maria Sitibondo (che si è dimessa). Al membro della giunta Balsamo il giudice ha applicato l’obbligo di dimora definendo la condotta dell’assessore di “elevato disvalore sociale e istituzionale poiché ha prestato il proprio ruolo pubblico per rafforzare l’efficacia intimidatoria dell’interferenza indebita compiuta da Alesci nei confronti della direttrice dei lavori”.

Siamo nel febbraio scorso, neanche quattro mesi addietro. I poliziotti monitorano utenze e auto di Alesci, che si trova in compagnia dell’assessore comunale, e registrano un incontro con il direttore dei lavori del cantiere, Francesca Irene Laterra, in cui dovrà sorgerà un hotel di lusso. L’oggetto della discussione – che sembrerebbe interessare anche l’assessore – sono alcuni lavori riguardanti gli impianti idraulici, sanitari e idrici. Opere che, a detta del direttore dei lavori, sono già state appaltate ad altra ditta. L’idea del dirigente e dell’assessore – secondo la ricostruzione degli investigatori – è quella di imporre e inserire un’impresa ritenuta “vicina” in subappalto (“Io ti do tutte cose .. tu ti devi solo preoccupare di farli lavorare”). Concluso il sopralluogo in cantiere Alesci e l’assessore risalgono in auto e commentano quanto appena accaduto: “Sa quello che deve fare.. sveglia.. se non vogliono rotture di scatole..”

Adesso il provvedimento del Tribunale del Riesame che segnatamente specifica: visti gli atti e sciogliendo la riserva assunta all’udienza camerale del 10.07.2025 per deliberare sulla richiesta di riesame proposta nell’interesse di Alesci Sabastiano, nell’ambito del procedimento a margine indicato, avverso l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento in data 27.06.2025 ha emesso il seguente dispositivo: in accoglimento della richiesta di riesame come sopra proposta nell’interesse di Alesci Sabastiano, previa esclusione della esigenza cautelare di cui all’art. 274 lett. a) c.p.p., annulla l’ordinanza emessa dal G.I.P del Tribunale di Agrigento in data 7.04.2025. Ordina, per l’effetto, l’immediata liberazione del predetto indagato ove non detenuto per altra causa. Fissa in giorni quarantacinque il termine per il deposito dell’ordinanza”.

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