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Blitz “Jackpot”: boss Nicitra voleva comprare lingotti d’oro per riciclare 800 mila euro

Il boss ex Banda della Magliana originario di Palma di Montechiaro Salvatore Nicitra avrebbe voluto acquistare 24 kg di lingotti d’oro dalla Banca dell’Etruria e del Lazio, per riciclare oltre 800mila euro frutto delle sue attività illecite. E’ quanto emerge da un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’operazione Jackpot. In particolare, a tre degli […]

Pubblicato 4 anni fa

Il boss ex Banda della Magliana originario di Palma di Montechiaro Salvatore Nicitra avrebbe voluto acquistare 24 kg di lingotti d’oro dalla Banca dell’Etruria e del Lazio, per riciclare oltre 800mila euro frutto delle sue attività illecite. E’ quanto emerge da un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’operazione Jackpot.

In particolare, a tre degli indagati viene contestato di aver “in concorso tra loro, in esecuzione del medesimo disegno criminoso”, compiuto “atti idonei diretti in modo in equivoco a impiegare la somma di euro 808.000,00 (40 mila euro presenti su un conto corrente intestato a Nicitra Salvatore e 768 mila euro su un conto corrente cointestato fittiziamente a Inguanta Francesca e Nicitra Rita) proveniente da attività delittuose commesse da Nicitra Salvatore” mediante “l’acquisto di metallo prezioso (lingotti d’oro) presso una filiale della Banca dell’Etruria e del Lazio individuata da Zarbo Giovanni, in modo tale da ostacolarne la identificazione della illecita provenienza, non riuscendovi per cause indipendenti dalla loro volontà“. In particolare, scrive il gip, “al fine di acquistare 24 kg di lingotti d’oro dalla Banca dell’Etruria e del Lazio, Nicitra Salvatore in data 16.10.2015 apriva il conto corrente nr.92651 presso la Banca dell’Etruria e del Lazio e vi versava in data 16.10.2015 la somma di 40mila euro proveniente dal conto corrente n. 1000/5366 della Banca Intesa Sanpaolo intestato a Nicitra Salvatore; Inguanta Francesca e Nicitra Rita, in data 16.10.2015, aprivano il conto corrente nr.92650 presso la Banca dell’Etruria e del Lazio e vi versavano in data 16.10.2015 la somma di 768 mila euro proveniente da altro conto corrente n. 7010/168 della Banca Intesa Sanpaolo cointestato fittiziamente ad entrambe. Operazione non conclusa da parte del direttore della filiale”.

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