Emergenza Coronavirus, ad Agrigento locali presi d’assalto
L’Italia sta affrontando negli ultimi giorni una delle più grandi sfide degli ultimi decenni. I numeri del Coronavirus sono ogni giorno sempre più preoccupanti e per questo motivo, la scorsa notte, il Governo ha varato un nuovo decreto legge con cui si impongono importanti limitazioni da seguire. Sia per le cosiddette “zone rosse” – estese […]
L’Italia sta affrontando negli ultimi giorni una delle più grandi sfide degli ultimi decenni.
I numeri del Coronavirus sono ogni giorno sempre più preoccupanti e per questo motivo, la scorsa notte, il Governo ha varato un nuovo decreto legge con cui si impongono importanti limitazioni da seguire. Sia per le cosiddette “zone rosse” – estese proprio con l’ultimo decreto – sia per il resto del Paese. Ad Agrigento, evidentemente, le cose non sono state recepite nella maniera migliore: ed è così che mentre scuole, cinema, teatri, musei e perfino la Valle dei Templi chiudono, la movida non si arresta.
Una foto – quella che pubblichiamo in copertina – che vale più di mille parole. San Leone, cuore della movida agrigentina. Nel pomeriggio la gente prende d’assalto locali, bar e si ritrova in massa in piazza.
A niente sono servite, evidentemente, le ultime angoscianti notizie che parlano di 1314 contagi in più rispetto a ieri per un totale di oltre 6 mila persone contagiate. Questa mattina, dopo il primo caso di coronavirus nell’agrigentino, la notizia di ulteriori dieci contagi di cui uno – un anziano di Sciacca- ricoverato in terapia intensiva a Enna.
Oltre a ciò, si pone un altro problema che va risolto alla radice.
Molti lettori ci segnalano l’arrivo oggi dal nord di pullman, provenienti anche da zone a rischio, stracarichi di insegnanti, bidelli, studenti, impiegati tutti originari dell’agrigentino. Centinaia di persone, dunque, potenzialmente a rischio contagio.
Cosa è stato fatto? Le autorità sono intervenute? Sono state applicate le nuove regole disposte dal Governo e dal presidente della Regione Musumeci?
Non sappiamo ancora bene così come non sappiamo ancora bene – e stiamo verificando – se sono stati identificati tutti i passeggeri ed eventualmente posti in quarantena nelle loro abitazioni.
L’arcivescovo di Agrigento, card.
Francesco Montenegro, tenuto conto delle decisioni della Conferenza Episcopale
Italiana in rispetto del Dpcm dell’8 marzo 2020 stabilisce che dalla sera di domenica 8 marzo 2020 e fino al 3
aprile 2020 sono sospese le celebrazioni delle Sante Messe quotidiane comprese
quelle funebri e nuziali.
Le chiese possono rimanere aperte
solo per le preghiere personali.
«Preghiamo il Signore – dice l’arcivescovo Montenegro – perché al più presto ci liberi da questo male».
Il sindaco di Agrigento è intervenuto con questo video-messaggio: