Agrigento

L’alba 2021 nella Valle dei Templi

Un finale abilmente costruito con moderne note “musical” che si integravano alla maestosità del paesaggio

Pubblicato 3 anni fa

A che servono i templi?

Ci chiedevamo l’anno scorso nel raccontare lo spettacolo di Gaetano Aronica che suggeriva riflessioni “politicopositive” nella cornice di un paesaggio che in anni passati fu “odiato” dagli agrigentini.

Sarà bene ricordarlo che nel “dopo-frana” i templi di Agrigento furono messi sotto protezione della Polizia per timore di attentati. 

Oggi e, per fortuna, da qualche anno, si odono ben altre campane e i termini della “consapevolezza” della frana del ‘66 sono stati acquisiti alla storia contemporanea della città.

E fanno bene sperare anche gli “avvertimenti a riflettere” che in questo spettacolo di Marco Savatteri sono stati suggeriti dagli interpreti agli spettatori in un finale abilmente costruito con moderne note “musical” che si integravano alla maestosità del paesaggio.

Savatteri raccoglie nel suo spettacolo una “summa” di dei ed eroi, creature dei boschi e delle acque, del cielo e della terra, tutti protagonisti della mitologia classica che da secoli popolano la fantasia di uomini e artisti. 

Una trasfigurazione nobilitata dai costumi e da un make-up degli attori che aggiunge consapevolezza al “ragionare pirandelliano” della nostra città e sottolinea il legame con le credenze religiose e scientifiche che caratterizza in origine il mito. 

E mentre nelle piazze d’Italia si inneggiava al no vax e al  no green pass, qui ad Agrigento alle 5 del mattino una folla di centinaia di giovani si è assiepata con compostezza e “consapevolezza” dal tempio di Giunone al tempio della Concordia mentre si narravano con rappresentazioni figurate vicende mitologiche che i bruschi salti temporali (da Medea, Ulisse, Elena di Troia) non intaccavano. 

Chi andrà a vedere lo spettacolo, ripetuto  secondo calendario, non potrà fare a meno di rischiare una emozione nel sentire le urla di Achille che proprio sotto la spianata del tempio della Concordia chiama Ettore a duello.

E infine non si lasci intimorire  dalle “cassandre” sparpagliate tra le pieghe dello spettacolo di Savatteri perché l’undici agosto ci penserà ad alleviarci Gaetano Aronica col suo spettacolo “Non abbiate paura del domani”.

Testo e foto di Diego Romeo

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