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L’appalto di 20 milioni di euro per l’impianto di rifiuti a Ravanusa: per la procura è stato “truccato”

C’è anche il maxi appalto per la costruzione del Centro raccolta di rifiuti tra quelli finiti al centro dell’inchiesta della procura di Agrigento

Pubblicato 3 minuti fa

Oltre venti milioni di euro per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti nella zona industriale di Ravanusa. C’è anche il maxi appalto per la costruzione del Centro raccolta di rifiuti tra quelli finiti al centro dell’inchiesta della procura di Agrigento che ipotizza un sistema di corruzione e tangenti finalizzata a pilotare le gare pubbliche. (GLI INDAGATI)

Lavori – quelli banditi dal comune di Ravanusa – in realtà mai effettivamente iniziati, motivo per il quale sono state diverse le segnalazioni dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione. Ed è questo lo spunto investigativo. Quattro le persone indagate per questo specifico appalto: Sebastiano Alesci, 67 anni, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Licata; Vittorio Giarratana, 52 anni, di Ravanusa, dirigente del settore lavori pubblici; Rosaria Bentivegna, 67 anni, e Antonio Belpasso, 38 anni, rispettivamente amministratore unico e responsabile tecnico della “BE.I.CO”, la società che si è aggiudicata poi l’appalto. L’accusa è quella di turbata libertà degli incanti in concorso. 

Secondo la procura di Agrigento, in particolare, Alesci (che era il Responsabile del procedimento) avrebbe omesso di richiedere in tempo utile la valutazione sulla assoggettabilità del progetto a V.I.A, pubblicato il bando di gara “ritenuto poco trasparente” sull’albo pretorio e indicato l’appalto come “urgente” e con una tempistica ristretta che non rispettava i cosiddetti canoni di proporzionalità ma – soprattutto – avrebbe inserito nell’appalto dei parametri tali da far rientrare la società “Be.i.Co” tra le ditte in possesso dei requisiti e che, allo stesso tempo, imponessero la condizione di poter subappaltare i lavori. La gara d’appalto veniva effettivamente aggiudicato dalla società in questione, peraltro unico soggetto offerente. 

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