Mafia, Patronaggio: “A Strasburgo non arrivato odore tritolo”
“Il giudice di sorveglianza di Padova ha agito legittimamente, in linea con le indicazioni della Corte europea dei diritti dell’uomo e della stessa Corte Costituzionale, ma il problema vero è se siamo in grado di permetterci questo passaggio. La mafia continua a esercitare, è stato detto, una forma di condizionamento su tutta la nostra vita […]
“Il giudice di sorveglianza di Padova ha
agito legittimamente, in linea con le indicazioni della Corte europea dei
diritti dell’uomo e della stessa Corte Costituzionale, ma il problema vero è se
siamo in grado di permetterci questo passaggio. La mafia continua a esercitare,
è stato detto, una forma di condizionamento su tutta la nostra vita
democratica. A Strasburgo la vedono diversamente, hanno una distanza
maggiore… probabilmente l’odore del tritolo di Capaci non arriva fino a
Strasburgo…”. Lo ha detto il procuratore di Agrigento, Luigi
Patronaggio, concludendo l’evento in ricordo di Rosario Livatino, in merito
alla recente notizia del permesso premio concesso a Giuseppe Montanti, uno dei
mandanti dell’omicidio.
“Non basta la dissociazione, ma serve
partecipare attivamente – ha proseguito – a un processo che porti alla sconfitta
di Cosa nostra. Anche la Chiesa cattolica vuole un pentimento operoso, e se lo
vuole la Chiesa penso che anche la nostra coscienza lo voglia”.
Anche il
consigliere del Csm, Nino Di Matteo, oggi ad Agrigento ha detto la sua: “Rispetto
le decisioni della Corte europea ma forse il governo italiano dovrebbe essere
piu’ abile a spiegare che si resta affiliati alla mafia per sempre. Si esce
solo morendo o pentendosi, non basta comportarsi bene in carcere come ha fatto
Montanti”.