Migranti, Chiesa di Agrigento: “Preoccupazione per accoglienza a Lampedusa”
Lo affermano in un "comunicato ecumenico" e congiunto mons. Alessandro Damiano, arcivescovo metropolita di Agrigento, e il pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
“La Chiesa di Agrigento, con i suoi servizi Caritas e Migrantes, e la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, con il programma Mediterranean Hope, manifestano la propria preoccupazione per le difficili condizioni di accoglienza delle persone migranti che l’isola di Lampedusa continua a registrare”. Lo affermano in un “comunicato ecumenico” e congiunto mons. Alessandro Damiano, arcivescovo metropolita di Agrigento, e il pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
“Mentre il flusso di persone in arrivo a Lampedusa continua ad essere consistente nonostante le condizioni meteo avverse – dicono -, non si puo’ rimanere indifferenti davanti alla scena registrata negli ultimi giorni di centinaia di migranti (fra cui anche numerose donne e bambini) costretti ad attendere l’accesso all’Hotspot di C.da Imbriacola all’addiaccio e sotto una pioggia battente”.
“La condizione di vulnerabilita’ fisica e mentale di quanti sbarcano sulle nostre coste dopo un viaggio lungo e rischioso, spesso anche ricco di esperienze traumatiche, richiede ad uno Stato civile come il nostro uno sforzo ulteriore per garantire standard di accoglienza piu’ alti e un quanto piu’ veloce inserimento delle persone migranti nel circuito di accoglienza ordinario”, continua la nota congiunta. “Occorre trovare soluzioni definitive, non emergenziali, alle ormai ben note difficolta’ logistiche legate all’insularita’: il ritardo nei trasferimenti degli ospiti dell’Hotspot causa non di rado pericolose situazioni di sovraffollamento e promiscuita’, soprattutto per i piu’ vulnerabili come donne e bambini”, spiegano ancora.
“Laddove le condizioni meteo non consentissero il trasferimento via mare, favorire i trasferimenti con ponti aerei potrebbe essere una via percorribile”, concludono mons. Damiano e il pastore Garrone.