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Pentiti svelano due omicidi dopo 16 anni: sei arresti (ft e vd)

Sedici anni dopo scoperti dai carabinieri del Ros ulteriori elementi e responsabilita’ sui due delitti legati alla faida mafiosa all’interno del clan Santapaola Ercolano: l’omicidio di Salvatore Di Pasquale, conosciuto nel mondo criminale come ‘Giorgio Armani’, del 29 aprile del 2004, e di Michele Costanzo, del 3 maggio dello stesso anno. Su provvedimento del gip […]

Pubblicato 5 anni fa

Sedici anni dopo scoperti dai carabinieri del Ros ulteriori elementi e responsabilita’ sui due delitti legati alla faida mafiosa all’interno del clan Santapaola Ercolano: l’omicidio di Salvatore Di Pasquale, conosciuto nel mondo criminale come ‘Giorgio Armani’, del 29 aprile del 2004, e di Michele Costanzo, del 3 maggio dello stesso anno. Su provvedimento del gip sono state arrestate sei persone: Luigi Ferrini, di 46 anni, Angelo Pappalardo di 42, Pietro Privitera di 42, Marco Strano, di 38, Arnaldo Santoro, di 43 anni, e Maurizio Zuccaro, di 59. A Santoro e Zuccaro l’ordine di arresto e’ stato notificato in carcere.

I due delitti per i quali sono stati gia’ incriminati Salvatore Guglielmino e Dario Caruana (omicidio Di Pasquale) e Lorenzo Saitta (omicidio Costanzo) sono maturati al contrasto all’interno della famiglia catanese dei Santapaola-Ercolano: tra la fazione facente capo a Antonino Santapaola (‘Nino u pazzo’) e Alfio Mirabile, e quella riconducibile a Giuseppe Ercolano e Francesco Mangion, cosi’ come gia’ emerso in seno all’indagine “Dionisio”, scontro nato intorno a questioni di supremazia all’interno della famiglia ed al controllo di attivita’ economiche criminali. Le indagini dei Ros hanno permesso di fare ulteriore chiarezza sul movente dei delitti, giungendo alla completa identificazione di tutti gli autori dell’omicidio Di Pasquale e di un ulteriore responsabile del delitto Costanzo. Ai tanti collaboratori di giustizia che avevano a lungo parlato dei due omicidi Paolo e Giuseppe Mirabile, Fabrizio Nizza, Giuseppe Scollo e Davide Seminara si sono aggiunte le rivelazioni di altri due pentiti: Dario Caruana e Francesco Schillaci.

I militari del raggruppamento operativo speciale hanno scoperto che proprio quando Giuseppe Mirabile rimase vittima di un agguato Di Pasquale (e il ferimento di Pietro Masci), che conosceva il legame tra i propri aggressori e la vittima commise la grave imprudenza di plaudire apertamente all’evento, al punto tale da essere ‘sospettato’ di essere coinvolto nel ferimento di Mirabile. Da qui l’omicidio, che ha visto coinvolti (oltre Caruana e Guglielmino gia’ giudicati) Strano, Privitera, Pappalardo e Ferrini, il primo ed il secondo col compito di avvistare la vittima e segnalarne la presenza, il terzo quale componente del gruppo di fuoco con compito di condurre l’autovettura a bordo della quale viaggiavano i killer e l’ultimo quale ulteriore partecipe del commando, col compito di supporto ai killer in caso di necessita’. Riguardo all’omicidio di Michele Costanzo e il ferimento di Antonino Sangiorgi, il 3 maggio del 2004 un gruppo di fuoco composto da piu’ killer, giunti in parte a bordo di autovettura, assassinava Michele Costanzo, “padroncino” della Mediterranea Distribuzione Logistica (concessionaria della D.H.L.), formalmente dipendente della stessa (in essa si registravano forti interessi economici di Alfio Mirabile, che si riteneva dominus della ditta), e feriva Antonino Sangiorgi, rappresentante legale della Mdl, il quale si trovava accanto a Costanzo. Il movente del delitto e’ da ricercare nella volonta’ degli Ercolano, storico e aggressivo braccio economico e imprenditoriale della famiglia di cosa nostra catanese, di sottrarre ai Mirabile la gestione della Mdl. Ad agire fu il gruppo di San Cocimo, capeggiato da Maurizio Zuccaro, che ha avuto il ruolo di mandante; sicari furono Lorenzo Saitta (gia’ condannato all’ergastolo) e Arnaldo Santoro. Nell’immediatezza dei fatti furono sequestrati i caschi da motociclista di Saitta e Santoro dello stesso modello e colore di quelli calzati dai killer ripresi dalla telecamera di videosorveglianza della Mdl. sui quali, sporchi di polvere da sparo dello stesso tipo di quella trovata all’interno dei bossoli repertati sul luogo dell’omicidio.

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