Politiche, chi sono gli agrigentini del centrodestra pronti per il Parlamento?
Nell’agrigentino, così come nel resto della Sicilia, si discute di candidature e legittime aspirazioni
Molti nomi sono già stati decisi, altri ancora dovranno essere sistemati. Il centrodestra in Sicilia è pronto per le elezioni politiche del 25 settembre quando si dovranno eleggere 48 parlamentari (29 in meno rispetto all’ultima tornata elettorale con il taglio dei seggi): il 25% è assegnato con il proporzionale in collegi uninominali (12 alla camera e 6 al senato) mentre il restante 75% è assegnato con il proporzionale a listini blindati (5 collegi alla Camera per un totale di 20 seggi e 2 al Senato per un totale di 10 seggi). Nell’agrigentino, così come nel resto della Sicilia, si discute di candidature e legittime aspirazioni. A fare il punto della situazione Mario Barresi, con un articolo uscito questa mattina su La Sicilia.
FRATELLI D’ITALIA
Stando agli ultimi sondaggi nel centrodestra è Fratelli d’Italia a trainare la coalizione. Il nome forte in provincia è quello di Calogero “Lillo” Pisano, uomo forte di Giorgia Meloni nell’agrigentino da lungo tempo. Ma gli spazi, nonostante un cauto ottimismo per la tornata elettorale, sono comunque ristretti ed è tanta la “concorrenza” dagli altri territori: se sembrano “blindati” i coordinatori regionali Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, con l’inserimento anche dell’attuale assessore al turismo Manlio Messina, spuntano tanti altri nomi: l’eurodeputato Peppe Milazzo, il capogruppo di Fdi a Palermo Francesco Scarpinato, l’ex deputato Basilio Catanoso, la deputata Elvira Amata, Ciccio Rizzo e Raoul Russo, dirigenti del partito, arrivando anche alle “nuove leve” come l’ex sindaco di Avola Luca Cannata (che comunque si candiderà all’Ars) e il candidato sindaco di Vittoria, Salvo Sallemi. Senza dimenticare le tre parlamentari uscenti: Carolina Varchi, Ella Bucalo e la senatrice Tiziana Drago. Proprio al Senato bisogna sciogliere alcune riserve: la più nota è rappresentata dall’ormai ex presidente della Regione Nello Musumeci che potrebbe essere il capolista al proporzionale nella Sicilia Orientale.
FORZA ITALIA
Il capolista nel proporzionale nella Sicilia Occidentale, pur candidandosi anche all’Ars, sarà quasi sicuramente Gianfranco Miccichè, il leader di Forza Italia nella Regione. Sarà lui a prendere il posto lasciato libero da Renato Schifani che, invece, sarà il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione. Nella Sicilia Orientale appare scontata la candidatura di Stefania Prestigiacomo, l’ex ministro forzista che per qualche ora è stata candidata anche alla Presidenza salvo poi virare su Schifani. I candidati certi sono poi i “fedelissimi” di Miccichè: nell’agrigentino Riccardo Gallo, già deputato nazionale e regionale, all’uninominale Camera Agrigento; Tommaso Calderone (proporzionale Barcellona ma candidato anche all’Ars); il presidente del consiglio comunale di Palermo Giulio Tantillo; l’assessore regionale Marco Falcone che dovrebbe essere candidato al proporzionale di Catania. Poi le uscenti Matilde Siracusano (Messina), Gabriella Giammanco (uninominale Palermo); Urania Papatheu (a Gela). In questa logica di nomi bisognerà comunque tenere conto anche dei cosiddetti “paracaduti” di Roma che potrebbero essere il sottosegretario Giorgio Mulè e due nomi in quota Licia Ronzulli.
LEGA
Forse la situazione più “complicata” per i troppi nomi e (forse) e i pochi posti. Il coordinatore regionale Nino Minardo sarà all’uninominale di Ragusa e non nasconde aspirazioni ad un ruolo in un eventuale governo di centrodestra. Un altro posto “sicuro” è Catania dove invece dovrebbe esserci Valeria Sudano. A Palermo, al Senato, potrebbe andarci invece Alessandro Pagano. Tanti i nomi per Montecitorio: l’assessore regionale Alberto Samonà, i deputati regionali Vincenzo Figuccia e Marianna Caronia, Nino Germanà (candidato anche all’Ars), Fabio Cantarella, ex assessore a Catania, il sindaco di Furci Matteo Francilia. Da questa “lotteria” rimarrebbe fuori l’agrigentina Annalisa Tardino, eurodeputata della Lega, tra le donne più stimate nel partito. Il “problema” sarebbe logistico in quanto il primo dei non eletti al Parlamento Europeo nella circoscrizione Sicilia-Sardegna è Igor Gelarda che nelle scorse settimane ha lasciato la Lega per unirsi a Cateno De Luca.