Sequestro Open Arms, “Provvedimento indifferibile”; attesi indagati inchiesta Procura Agrigento
L’indagine per omissione e rifiuto di atti di ufficio aperta ieri dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio contro ignoti potrebbe cambiare ben presto e avere i primi nomi da iscrivere nel registro degli indagati, mentre sembra che l’inchiesta per sequestro sia destinata a sgonfiarsi. Sotto la lente di ingrandimento della Procura la catena di comando […]
L’indagine per omissione
e rifiuto di atti di ufficio aperta ieri dal Procuratore di Agrigento Luigi
Patronaggio contro ignoti potrebbe cambiare ben presto e avere i primi nomi da
iscrivere nel registro degli indagati, mentre sembra che l’inchiesta per
sequestro sia destinata a sgonfiarsi.
Sotto la lente di ingrandimento
della Procura la catena di comando che avrebbe provocato lo stallo della nave
per giorni davanti alla costa di Lampedusa. Il magistrato ha disposto ieri
pomeriggio il sequestro della nave della Open Arms e l’evacuazione immediata
dei profughi a bordo per violazione dell’articolo 328 del Codice Penale,
appunto l’omissione e rifiuto di atti di ufficio a carico di ignoti “per non avere risposto alle
gravi condizioni di salute dei migranti”. Secondo l’articolo 328 del
Codice Penale “il pubblico ufficiale
o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del
suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine
pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con
la reclusione da sei mesi a due anni”.
I migranti a bordo, di
conseguenza, sono stati fatti scendere. La decisione è stata presa al termine
di un vertice che si è svolto alla Capitaneria di Porto di Lampedusa tra il
procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ieri pomeriggio aveva fatto una
ispezione sulla nave con uno staff di medici, e i vertici della Capitaneria. La
Procura prima di trasformare l’inchiesta da ignoti a noti deve, però,
ricostruire la catena di comando per stabilire chi abbia impedito lo sbarco dei
migranti sulla Open Arms. L’inchiesta potrebbe puntare sul Viminale, anche se
ancora è presto per avere certezze. Ma l’inchiesta punta anche a capire chi in
questi giorni ha impedito l’attracco della nave al porto di Lampedusa.
Ieri, in diretta
Facebook, il ministro Matteo Salvini, dal Viminale, aveva detto: ”Il sequestro impone lo sbarco degli immigrati:
ricordo che non c’era allarme sanitario, finti malati e finti minorenni.
Qualcuno si sta portando avanti già nel nome del governo dell’inciucio che
vuole riaprire i porti. Finché campo è mio dovere difendere i confini e la
sovranità del Paese. Molto probabilmente mi arriverà una denuncia dalla stessa
Procura che mi indagò per sequestro di persona, reato che prevede 15 anni di
carcere: stavolta il reato è omissione di atti d’ufficio. Io non mollo”.
Intanto, l’indagine
prosegue. Insieme con il fascicolo per sequestro di persona e violenza privata
aperta nei giorni scorsi dalla Procura di Agrigento, prima che scoppiasse
l’emergenza a bordo della nave della ong. Ma, con ogni probabilità l’indagine
per sequestro di persona, potrebbe presto sgonfiarsi. Si attendono sviluppi.
Mentre al Quirinale sono iniziate le consultazioni.
Il sequestro preventivo
della Open Arms, disposto ieri dal procuratore capo di Agrigento Luigi
Patronaggio, è stato fatto per “ragioni
di urgenza che non consentono di attendere un provvedimento di sequestro emesso
dal giudice” e questo perchè “le
persone a bordo si trovano in condizioni psicologiche assai critiche come
risulta – scrive il capo dei Pm nel provvedimento – dall’ispezione eseguita a
bordo della nave con i consulenti nominati, con pericolo per l’incolumità dei
migranti, dell’equipaggio e delle forze di polizia che vigilano sulla sicurezza
in mare”.
Secondo la Procura di Agrigento
il permanere della Open Arms alla fonda, nelle immediate vicinanze del porto di
Lampedusa, “protrae gli effetti del
reato e anzi può cagionare un aggravamento”. Questo perchè “il permanente status quo – scrive
Patronaggio – può solo aggravare gli
effetti pregiudizievoli sulla salute psichica e fisica delle persone a bordo,
comportando rischi per l’incolumità degli stessi”.
Il sequestro preventivo
è stato fatto nell’ambito del fascicolo, a carico di ignoti, per le ipotesi di
reato di rifiuto e omissione di atti d’ufficio.
“Le funzioni psichiche sono fortemente sollecitate da condizioni
emozionali estreme in un clima di altissima espressione dove la percezione di
‘morte’ rispetto all’eventuale rimpatrio e la speranza di ‘vita’, anche
affrontando a nuoto lo specchio di mare che li separa dall’isola di Lampedusa,
non lascia più possibilità di valutazione del rischio individuale e collettivo,
ne’, da parte di terzi, la possibilità di arginare o contenere una ulteriore
estensione di situazioni psicopatologiche di ‘dissociazione nevrotica e/o
psicotica’”. Questo è stato scritto dai consulenti nominati dalla
Procura dopo l’ispezione realizzata ieri pomeriggio sulla Open Arms. Una
relazione che è finita nel provvedimento di sequestro della nave della ong spagnola.
I due consulenti erano stati nominati proprio “allo scopo di verificare le condizioni fisiche e psichiche delle
persone a bordo dopo che – scrive il capo dei Pm di Agrigento – nella mattinata era giunta notizia che
diversi migranti si erano gettati in mare tentando disperatamente di
raggiungere la riva”.