Agrigento

Servizio Idrico, tra Aica, personale “a scadenza” e soldi da trovare, tanti nodi da sciogliere

Tanti i punti di domanda

Pubblicato 4 anni fa

E’ corsa contro il tempo per scongiurare il blocco del servizio idrico in provincia di Agrigento. Sono note le condizioni in cui si trova attualmente la Gestione commissariale che, dopo la sentenza di insolvenza, prima, e la sentenza di fallimento poi, delle due società Girgenti Acque e Hydortecne, che gestivano i servizi di fornitura idrica, fognatura e depurazione dell’agrigentino, ha dovuto barcamenarsi tra mille difficoltà. Non ultima l’impossibilità di poter utilizzare i crediti antecedenti al 16 marzo 2021, che, secondo quanto disposto dal Tribunale fallimentare di Palermo dovranno essere utilizzati per il ristoro dei creditori.
Da ricordare che la Gestione Commissariale terminerà di “esistere” giorno 2 agosto. E proprio qui sta uno dei punti cruciali di tutta la vicenda. Cosa succederà dopo?

La presenza, la guida dei commissari Venuti e Dell’Aira, nominati dall’allora prefetto Dario Caputo, ha garantito, pur tra innumerevoli criticità, il servizio nella massima trasparenza.

Via il Commissario Venuti, come si andrà avanti?
Una domanda che si pone l’utenza, ma anche il personale, che di fatto, secondo quanto stabilito dalla sentenza di fallimento, lavorando per un servizio pubblico essenziale è stato garantito ancora per una quindicina di giorni, lasso di tempo che il Tribunale ha “concesso” al Commissario Venuti affinché si istituisse una partita Iva e, dunque, un soggetto, al quale trasferire il personale e dare così continuità.

Il Commissario Venuti ha già da tempo risposto che ciò, dopo un confronto con l’Agenzia delle Entrate, non è possibile. Tutto questo prima della revoca del mandato, con data 2 agosto, emanata dall’attuale prefetto Maria Grazia Cocciufa.
In teoria, dunque, il personale della Gestione Commissariale, tra qualche giorno potrebbe ritrovarsi senza un datore di lavoro, ma peggio ancora senza un lavoro.

La scadenza fissata dal Tribunale per il passaggio del personale ad un nuovo soggetto (dunque AICA) è quella di giorno 2 agosto, data limite, non procrastinabile. Il passaggio, secondo il Tribunale fallimentare di Palermo, “al fine di scongiurare l’interruzione del servizio idrico di numerosi comuni della provincia di Agrigento” e “attivare la procedura di licenziamento collettivo – siffatto passaggio dovrà avvenire in temi ristretti…”

Dopo potrebbe esserci addirittura il licenziamento dei lavoratori e l’implosione del servizio.

Dunque, oltre alla formazione della nuova azienda consortile, l’Aica, il venerdì della scorsa settimana, oltre al reperimento delle risorse, ingenti, necessarie a far partire la stessa azienda consortile, uno de punti sul tavolo delle autorità preposte è anche quello del futuro del personale, indispensabile, soprattutto in questo momento, a non far implodere il servizio.

Oggi, a tal riguarda, c’è stato un incontro, questa mattina, tra le organizzazioni sindacali con il presidente dell’assemblea della nuova società AICA, Alfonso Provvidenza, che avrebbe rassicura circa l’intenzione di confermare l’accordo del dicembre scorso che prevede il passaggio dell’attuale forza lavoro al nuovo soggetto (sempre che ciò avvenga nei modi e nei tempi fissati dal Tribunale fallimentare).
Il piano d’ambito prevede, come linea di indirizzo 203 unità. Si badi bene, però, che si tratta di una previsione di personale necessario quando tutto andrà a pieno regime, ossia quando tutti gli investimenti andranno in porto e tutte le opere strutturali, in primis, il rifacimento della rete idrica, verranno completate.

Al momento, dunque, nessuno perderà il proprio posto di lavoro (sempre che si provveda al trasferimento delle maestranze nei modi e nei tempi dettati dal Tribunale fallimentare), né i lavoratori dell’ex Girgenti Acque, né quelli dell’ex Hydortecne.

Tutto questo collima, c’è da dire anche con il mandato affidato al Commissario Venuti (ma anche all’ex commissario Dell’Aira) che prevedeva la garanzia della continuità del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento e la salvaguardia dei posti di lavoro.

La domanda ora è, quanto tempo passerà prima che l’Aica diventi pienamente operativa, quanti saranno i fondi messi a disposizione del nuovo soggetto, chi sarà che, di fatto, dovrà mettere mano alle casse e mettere le somme necessarie. Come sappiano i Comuni agrigentini, chi più chi meno, hanno problemi finanziari. Poi, il personale sotto quale “bandiera” dovrà operare, quale sarà il contratto che verrà applicato?

Insomma tanti i punti di domanda, a cui, a nostro avviso si dovrà dare risposta al più presto, nel più breve tempo possibile, perché, certamente, il tempo è quasi scaduto.

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