Agrigento

Tensioni al centro di accoglienza di Agrigento: tentativi di fuga, materassi incendiati e agenti feriti (ft,vd)

Alta tensione nel centro di accoglienza di viale Cannatello di Agrigento. I migranti per lo più tunisini durante il pomeriggio hanno dato vita ad protesta esprimendo la volontà di lasciare la struttura. Animi placati dall’intervento dei militari dell’esercito, dai carabinieri, dalla polizia e dalla Guardia di Finanza che sono intervenuti, in assetto antisommossa. Ma durante […]

Pubblicato 4 anni fa

Alta tensione nel centro di accoglienza di viale Cannatello di Agrigento. I migranti per lo più tunisini durante il pomeriggio hanno dato vita ad protesta esprimendo la volontà di lasciare la struttura. Animi placati dall’intervento dei militari dell’esercito, dai carabinieri, dalla polizia e dalla Guardia di Finanza che sono intervenuti, in assetto antisommossa.

Ma durante la serata la situazione è andata fuori controllo, alcuni migranti nel tentativo di fuggire dal centro d’accoglienza si sono lanciati dalle finestre e alcuni di loro sono rimasti feriti e sono stati trasferiti in ospedale; altri sono riusciti ad allontanarsi e poco dopo sono stati rintracciati dagli uomini delle forze dell’ordine, e altri invece hanno iniziato a bruciare i materassi e a dare fuoco a tutto il materiale infiammabile a disposizione e a lanciarli sugli agenti di Polizia; di fatti tre di loro del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti.

Esprimo la mia solidarietà e vicinanza ai tre agenti rimasti feriti durante il tentativo di fuga di alcuni migranti la scorsa notte ad Agrigento”– Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Si tratta – ha proseguito la titolare del Viminale – di aggressioni intollerabili nei riguardi di appartenenti alle Forze di polizia che, in questa difficile situazione, stanno operando con dedizione e professionalità anche sul fronte della gestione del fenomeno migratorio per garantire la sicurezza dei cittadini”.

Queste vicende si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo e’ inaccettabile“, afferma il segretario generale della Fsp Valter Mazzetti, secondo cui “queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica. Praticamente ovunque, in queste strutture – conclude Mazzetti – i migranti rifiutano di rimanere in quarantena. Le rivolte e le fughe di massa sono continue, e noi non siamo numericamente in grado di affrontarle, ne’ abbiamo protocolli chiari in tal senso. Rischiamo sistematicamente il massacro, mentre vengono commessi reati gravissimi”.

Proprio l’altro ieri si è registrato un brutto episodio di violenza in un’altra struttura adibita ad ospitare i migranti con un accoltellamento ai danni di un migrante originario del Bangladesh che ha riportato una brutta ferita ed è dovuto ricorrere alle cure mediche – prima di fuggire – con l’applicazione di circa quaranta punti di sutura.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *