Tentata estorsione per saldare debito di droga, 3 condanne definitive
La vicenda è una costola investigativa della più nota inchiesta Xidy, l’operazione che fece luce sulla riorganizzazione della Stidda e sul mandamento mafioso di Canicattì
Tre condanne per estorsione diventano definitive. Lo ha stabilito la Cassazione nel rigettare i ricorsi di tre imputati coinvolti in un’inchiesta su un giro di droga. Quattro anni e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti a Michele Amato, tre anni ad Antonino Chiazza e due anni ad Antonio Chiazza. Antonino Chiazza negli scorsi mesi è stato condannato a venti anni di carcere nell’ambito della maxi inchiesta Xidy poiché ritenuto esponente di spicco della Stidda agrigentina.
La vicenda ipotizzata è una tentata estorsione ai danni di un uomo di 48 anni che , temendo per la propria incolumità, ha deciso di varcare il portone della caserma dei carabinieri. L’uomo aveva acquistato, a credito, varie dosi di cocaina, per un valore complessivo di circa 2.000 euro ma non era più riuscito a pagare il debito contratto con i suoi fornitori, appunto Chiazza e Amato. In particolare, i militari dell’Arma, con intercettazioni e pedinamenti, sono riusciti a documentare anche gli incontri e le richieste estorsive avanzate dai due soggetti, i quali erano perfino arrivati a pretendere la cessione di un terreno agricolo di proprietà della vittima del valore di circa 12.000 euro, a fronte del debito di 2.000 euro.