Agrigento, blitz di don Luigi Ciotti al Caffè letterario della Questura

Caffè letterario San Leone: l’intervento di Salvo Toscano

Inatteso quanto gradito blitz di don Luigi Ciotti presidente di Libera all’interno della rassegna culturale del Caffè Letterario “Sulla strada della legalità” che si è svolto al centro balneare della Polizia di Stato a San Leone.
Fin dal primo pomeriggio don Luigi Ciotti era già presente all’interno della accogliente struttura balneare perché ospite della delegazione Libera di Agrigento per un meeting. Al termine, invitato dal vicario del questore Giuseppe Peritore, non ha esitato un attimo, a portare il suo saluto all’apprezzata rassegna.
Entusiasta, nell’apprendere che all’inedita iniziativa della Questura, ideata per stare sempre più vicini alla gente, collabora la locale associazione culturale intitolata all’agente di Polizia Emanuela Loi e si è commosso, ricordando a quanti non lo sapessero la figura di questa giovane vita spezzata.
Don Ciotti ha tratteggiato la figura di Emanuela, la quale non ambiva entrare nei ranghi della Polizia di Stato, aveva partecipato al concorso solo per accompagnare la sorella maggiore, ma il caso volle che fosse lei a vincere il concorso. Entrata nell’Amministrazione della Polizia ne rimase entusiasta al punto di dare la disponibilità ad essere assegnata ad incarichi di alto rischio per una giovane poliziotta, quali la protezione dei magistrati, dove quel maledetto 19 luglio 1992 cadde per mano mafiosa stragista.
Emanuela fu la prima poliziotta donna scomparsa mentre svolgeva con abnegazione il servizio cui era stata chiamata a tutela di un magistrato al centro delle attenzioni della mafia. Emanuela morì a soli 25 anni per servire lo Stato. In un periodo storico delicato come quello attuale, la speranza è che il suo sacrificio possa renderci più forti e determinati dinanzi alle difficoltà ed ai pericoli ai quali siamo quotidianamente esposti. Onore a Emanuela Loi – ripete Don Ciotti, e a tutti i caduti nell’adempimento del loro dovere.
Don Ciotti ha chiuso il breve e intenso saluto riferendo anche che a Sestu in Sardegna, suo paese natale, hanno voluto realizzare un monumento funebre in memoria di Emanuela Loi, una tomba, un piccolo monumento senza precedenti, perchè lega il cielo alla terra, attraverso gli specchi, i riflessi dell’acqua e il cielo azzurro.
Il “caffè” ha poi proseguito con la presentazione del “noir” ambientato nel magnifico borgo di Sperlinga.

Caffè letterario San Leone: l’intervento di Salvo Toscano

Autore il notista politico di Live Sicilia Salvo Toscano, palermitano di adozione, scrittore considerato un emergente della scuola palermitana del giallo, alla sua quinta fatica letteraria.
Enzo Alessi moderatore insieme alla collega Giusy Terrasi hanno rivolto una serie di domande sul libro e sul fenomeno mafioso.
La mafia rimane feroce, ma si è inabissata e poi certamente anche le comunità negli ultimi 25 anni hanno fatto molti passi in avanti. La mafia, certamente, è cambiata, ma rimane sempre pericolosa. Quel che è rimasta immobile è l’antimafia.
Giovanni Falcone diceva che la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio, un’ evoluzione e una fine. Nei decenni scorsi la mafia era più forte dello Stato proprio perché il suo contrasto non era all’altezza della situazione e dove qualcuno diceva che la mafia non c’era, questa proliferava e andava avanti indisturbata. Parliamo degli anni della guerra di mafia e degli omicidi eccellenti – ha aggiunto Salvo Toscano -. Erano gli anni in cui, non appena, all’interno delle Istituzioni, nasceva un uomo coraggioso, spinto dalla voglia di fare fino in fondo il proprio dovere, veniva facilmente individuato, isolato ed eliminato. È accaduto a uomini delle forze dell’ordine, della magistratura, della politica e così via”.
Ciò che stenta a cambiare oggi, in Sicilia e nel Paese tutto, nella lotta alla mafia – sostiene Toscano – è la coscienza della gente e soprattutto la coscienza della politica che ha un compito molto importate, quello di lanciare dei messaggi, con comportamenti univoci e una presa di distanza netta e rigorosa da tutto quello che ha anche il più lontano sapore di mafia. Questo ancora stenta a decollare e fino a quando non ci sarà questa presa di posizione chiara a tutti, bisogna stare lontani da questi condizionamenti , perché altrimenti sarà dura intravedere da lontano la fine di questo terribile fenomeno che è la mafia.
Ha una funzione fare il giornalista? All’interno delle società democratiche deve riconoscersi alla stampa ed ai mass media il ruolo di fori privilegiati per la divulgazione extra moenia dei temi di interesse pubblico. I giornali sono i “cani da guardia” della democrazia e delle istituzioni. Io mi sento un privilegiato perché faccio un lavoro che ho sempre desiderato fare: informare sia con i pezzi giornalistici che con i libri che scrivo.
Al caffè ha contribuito con le sue liriche in vernacolo il poeta licatese Lorenzo Peritore che ha dedicato, tra l’altro, una sua poesia alla cantante Rosa Balistreri. Al caffè erano presenti diversi esponenti delle forze di Polizia, tra l’altro, anche il Comandante della Capitaneria di Porto Empedocle, Filippo Maria Parisi.

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