Retata antidroga originata dall’operazione “Gallo d’oro”
Le indagini consentivano di far luce su un intenso traffico di sostanze stupefacenti (prevalentemente del tipo cocaina) da parte di un sodalizio capeggiato dal Maniscalco, avente base nel comune di Mussameli ma operativo su un territorio più ampio
Sono 15 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri nell’ambito dell’operazione antidroga che ha interessato Mussomeli e le zone del Vallone. Sono Antonio Maniscalco, 49 anni, di Caltanissetta; Federico Lo Manto, 46 anni, di Mussomeli; Giuseppe Calogero Malta, 48 anni, di Sutera; Antonella Alotta, 32 anni, di Mussomeli; Calogero Lauricella Luca, 60 anni, di Favara; Gino Gueli, 33 anni, di Catania; Fabrizio Filippo Aiello, 43 anni di Misterbianco (Ct); Eros Doria, 38 anni, di Caltanissetta; Antonio Puma, 42 anni di Agrigento; Paolo Bellino, 22 anni di Casteltermini (Ag); Francesco Di Bernardo, 46 anni, di Casteltermini; Ahmed Atia, 29 anni di Mussomeli; Antonino Lattuca, 41 anni di Campofranco: Calogero Grimaldi, 31 anni di Casteltermini; Rosario Lo Re, detto Dario, 41 anni di Casteltermini. Sono indagati a vario titolo per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per tutti è stato disposto il carcere, ad eccezione di Atia Ahmed che è stato condotto ai domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal gip Graziella Luparello.
L’intera inchiesta nasce dalle indagini condotte dal N.O.R.M. – Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Mussomeli tra ottobre 2019 e giugno 2020 che ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti operante in Mussomeli e nei territori limitrofi.
L’attività dei carabinieri prende spunto dalle risultanze investigative del R.O.S., che nell’indagine “Gallodoro” aveva concentrato la propria attenzione sulla figura di Claudio Rino Di Leo, anche per reati in materia di stupefacenti. Le prime indagini si concentravano su tre soggetti (Angelo Favata, Gian Luca La Mattina e Giuseppe Malta), vicini al Di Leo, che si riteneva fossero operativi nel traffico di sostanze stupefacenti nella zona del Vallone, anche in conseguenza del vuoto venutosi a creare con la precedente operazione di polizia.
Ben presto dalle indagini emergeva il ruolo di primo piano di altri due soggetti, Antonio Maniscalco (già segnalato dal R.O.S. nell’ambito della precedente indagine e rispetto al quale risultava provato che in più occasioni avesse acquistato stupefacente dal Claudio Rino Di Leo che lo teneva molto in considerazione) e Federico Lo Manto, uomo di assoluta fiducia del primo.
Entrambi apparivano sin da subito molto ben inseriti nel traffico di stupefacenti del Vallone nonché punto di riferimento soprattutto per Giuseppe Malta. Venivano, pertanto, avviate operazioni tecniche di intercettazione telefonica e successivamente veniva inoculato il captatore informatico sui dispositivi cellulari in uso agli indagati (il 5 dicembre per Lo Manto e il 5 febbraio 2020 per Antonio Maniscalco Antonio).
Come detto le indagini consentivano di far luce su un intenso traffico di sostanze stupefacenti (prevalentemente del tipo cocaina) da parte di un sodalizio capeggiato dal Maniscalco, avente base nel comune di Mussameli ma operativo su un territorio più ampio, comprendente anche i comuni di Campofranco, Acquaviva Platani, Sutera, Villalba e zone dell’agrigentino con Favara in primo piano.