Palazzo Naselli, il collettivo danese Sisters’Hope invita a vivere per 24 ore in un’opera d’arte
Palazzo Naselli si trasformerà in una classe sensoriale, ogni partecipante vivrà una residenza di 24 ore, condividendo tempo e spazio con un massimo di 15 persone
Senza orologio e senza cellulare, per “vivere” un’opera d’arte e riscoprire immaginazione, cura e sensibilità. 24 ore per riprendersi i cinque sensi: il collettivo danese Sisters’ Hope è tra le realtà più innovative dell’arte performativa internazionale e in questi giorni a Palazzo Naselli ad Aragona (Agrigento) sta costruendo una nuova esperienza sensoriale, un’ Academy, un’alternativa poetica e radicale per ripensare il modo di vivere insieme e combattere la crisi del presente, la mancanza di dialogo, l’accelerazione temporale dei ritmi dovuti, oggi, alla quotidianità. E vivere come in un’opera d’arte della durata di un giorno intero.
Dal 21 ottobre al 10 novembre ogni giorno Palazzo Naselli si trasformerà in una classe sensoriale, ogni partecipante vivrà una residenza di 24 ore, condividendo tempo e spazio con un massimo di 15 persone. All’ingresso si lasciano orologio e cellulare, per sospendere il tempo digitale e si partecipa a lezioni dedicate a ciascun senso, abitandole dall’interno. Durante la residenza, gli studenti vivono, mangiano, dormono e interagiscono con lo staff performativo, esplorando le possibilità di un mondo basato su principi poetici e sensoriali. Il progetto – nato per Agrigento Capitale Italiana della Cultura – incoraggia il pubblico a vivere e abitare un’opera d’arte, stimolando nuove prospettive sul nostro rapporto con il mondo e con gli altri.
Ogni turno dura 24 ore (dalle 14 a mezzogiorno del giorno successivo) per massimo 15 partecipanti.
Partecipazione gratuita, prenotazioni: agrigento-biglietti.com/events/sisters-hope/
Il collettivo danese Sisters’ Hope è guidato da Gry Worre Hallberg, autrice del manifesto The Sensorial Society e ideatrice del metodo di Inhabitation; da Nikolaj Friis Rasmussen, direttore esecutivo, con esperienza curatoriale in istituzioni europee; e da Ingrid Långström Einarsson, performer, parte del collettivo dal 2017, voce poetica dell’Academy.