Agrigento

La storia della sagra nel libro di Paolo Cilona

Per la storia del Mandorlo in fiore che si è appropriato “mafiosamente” degli anni della Sagra ancora non c’è storia. Ma della gloriosa Sagra del mandorlo in fiore è stata scritta una piccola storia,  tra il serio, l’aneddotico e il divertissement. Tutto sommato una godibile Storia della Sagra che risulta così essere anch’essa maestra di […]

Pubblicato 6 anni fa

Per la storia del Mandorlo in fiore che si è
appropriato “mafiosamente” degli anni
della Sagra ancora non c’è storia.

Ma della
gloriosa Sagra del mandorlo in fiore è stata scritta una piccola storia,  tra il serio, l’aneddotico e il
divertissement. Tutto sommato una godibile Storia
della Sagra
che risulta così essere anch’essa maestra di vita.

Si  è incaricato di scriverla Paolo Cilona che della Sagra ha vissuto decine di stagioni anche come dirigente del turismo agrigentino. L’aureo libretto è stato presentato (con la collaborazione di Margherita Trupiano) questa sera nella Sala Zeus del Palacongressi con gli interventi di Salvatore Indelicato, Francesco Cilona, Giuseppe Parello , l’avv. Tesè e una folta rappresentanza di poeti e attrici che hanno narrato alcuni dei brani più significativi del libro.

Non solo,
ma  con una serie di versi  affidati per la circostanza  alla creatività di poetesse molto conosciute
e apprezzate dal pubblico che affollava la sala
Zeus
: Caterina Meloni, Daniela
Ilardi, Giuseppina Mira, Maria Fantauzzo, Stella Camillieri, Giuseppina
Terrasi, Liliana Arrigo
.

Dal canto suo Paolo Cilona ha voluto ribadire come i
settantaquattro anni per la Sagra sono
un bel traguardo e il suggerimento che bisogna dare  agli organizzatori è quello di far rilevare
il rapporto tra mito e territorio. Il mito è la leggenda, il territorio è la
primavera agrigentina  in un periodo in
cui altrove c’è neve e gelo. Allora bisogna innalzare questo rapporto natura e
mitologia, da affrontare in termini competitivi con i carri allegorici . A
Viareggio, Sciacca, Acireale hanno una loro storia , così i nostri carri
dovrebbero rappresentare la nostra valle, il nostro mitico territorio. I carri
allegorici potrebbero rilanciare la Sagra del mandorlo che non può essere solo
festival del folclore ma 
rappresentazione di mito e leggenda, questo sarebbe lo spirito della
Sagra”.

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