Giudiziaria

Agrigento, al via il processo a distanza di 4 anni dal crollo al Viale della Vittoria

Ammesse altre due parti civili, quattro gli imputati: al via il processo

Pubblicato 2 anni fa

È cominciato formalmente questa mattina – a quattro anni di distanza dai fatti e ad uno dal rinvio a giudizio – il processo scaturito dai due cedimenti che hanno interessato il Palazzo Liberty del Viale della Vittoria di Agrigento avvenuti il 18 ed il 30 settembre 2019. Quattro le persone che siedono sul banco degli imputati: Giuseppe Nicotra, 43 anni, di Favara, titolare della ditta che si è occupata dei lavori di ripristino dei prospetti; Vincenzo Sinatra, 88 anni, proprietario dell’immobile; Tito Cece, 77 anni, progettista e direttore tecnico dei lavori; Cosimo Nicotra, 47 anni, direttore tecnico della ditta che ha eseguito i lavori di ripristino del prospetto. Un quinto imputato, Giuseppe Bellia, 47 anni, direttore dei lavori per conto del condominio, ha scelto la via del rito abbreviato. 

AL VIA IL PROCESSO 

Il giudice Manfredi Coffari ha aperto il dibattimento sciogliendo anzitutto la riserva sulla richiesta di due persone, non condomini del palazzo interessato dal crollo ma residenti in una zona adiacente, di potersi costituire parte civile. Circostanza che era stata contestata dalla difesa che aveva eccepito un difetto di legittimazione passiva chiedendone l’esclusione. Il tribunale ha invece ammesso la loro costituzione di parte civile. Entrambi – rappresentati dagli avvocati Samantha Borsellino e Anna Salvago – si aggiungono così ai condomini e ai proprietari degli appartamenti (rappresentati dagli avvocati Angelo Farruggia, Valentina Taibi e Davide Casà) già presenti nella lista. Al via stamattina anche l’audizione del primo testimone del processo. Si tratta di un vigile urbano, intervenuto sul posto subito dopo il primo crollo. Altri quattro agenti di polizia giudiziaria, presenti nella lista del pubblico ministero (in aula il sostituto procuratore Elettra Consoli), saranno sentiti all’udienza del 29 gennaio. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Daniela Posante.

L’ATTO DI ACCUSA

Secondo la Procura di Agrigento sarebbero due le cause alla base del cedimento: “I lavori di costruzione dei solai di calpestio del piano quarto sottotetto risalenti agli anni 2007/2008 sono stati realizzati abusivamente e senza valutare in alcun modo il disturbo arrecato al sistema di coronamento dell’edificio a causa del taglio della muratura per l’inserimento dei dormienti in acciaio e per l’appoggio stesso dei solai, pertanto il proprietario e committente dei lavori, Vincenzo Sinatra, l’impresa esecutrice, che non è stato possibile individuare, ed il tecnico, architetto Tito Cece, che successivamente ha predisposto gli elaborati grafici e di calcolo di tali solai hanno agito con negligenza, imprudenza ed imperizia, innescando una situazione di instabilità del sistema di coronamento dell’edificio”. La seconda causa sarebbe stata il maldestro taglio di un cornicione avvenuto lo scorso anno: “Il taglio del cornicione in calcestruzzo all’angolo nord-ovest dell’edificio avvenuto il 17 settembre 2019, è stato realizzato dagli operai della ditta Nicotra Costruzioni su ordine di Cosimo Nicotra responsabile tecnico della stessa ditta che dichiara di averlo concordato con il direttore dei lavori, l’ingegnere Giuseppe Bellia. Tale intervento è stato effettuato senza consulenza tecnica d’ufficio sulle cause del crollo di due cornicioni di coronamento dell’edificio, senza procedere ad alcuna analisi o valutazione preventiva sull’effettiva condizione di stabilità del cornicione né di natura tecnica né di natura computazionale e senza predisporre eventuali protezioni o apprestamenti di messa in sicurezza delle strutture procedendo, pertanto, con imprudenza ed imperizia ed esponendo la struttura di coronamento al meccanismo di rovinoso crollo”. 

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