Giudiziaria

Castrofilippo, ex dirigente comunale tirato in ballo dai pentiti: al via processo d’Appello

Tre anni fa il tribunale di Agrigento ha condannato il geometra Manzone a tre anni di reclusione

Pubblicato 1 anno fa

Al via il processo di secondo grado a carico di Vincenzo Manzone, 80 anni, ex capo dell’ufficio tecnico comunale di Castrofilippo, accusato di falsa testimonianza e tre ipotesi di turbativa d’asta con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra (reati dichiarati prescritti). La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Antonino Gaziano, ha fatto appello anche per i reati caduti in prescrizione. 

Tre anni fa il tribunale di Agrigento ha condannato il geometra Manzone a tre anni di reclusione. In sostanza Manzone avrebbe mentito durante la testimonianza per “salvare” l’ex sindaco di Castrofilippo Ippolito, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. I giudici hanno altresì disposto una provvisionale pari a 10 mila euro che l’imputato dovrà versare al comune. 

A tirar in ballo l’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico sono i collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati, già capo di Cosa Nostra agrigentina, e l’ex consigliere comunale di Naro e braccio destro di Giuseppe Falsone, Giuseppe Sardino. Contestati tre episodi (dichiarati prescritti): due lavori di manutenzione stradale ed il completamento di un centro diurno. Si torna in aula il 3 maggio per la requisitoria del procuratore generale. 

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