Giudiziaria

Droga a Porto Empedocle, rigettate altre tre misure cautelari 

Rigettato il ricorso della Procura di Agrigento che chiedeva l'arresto di tre indagati

Pubblicato 1 anno fa

Il tribunale del Riesame, respingendo il ricorso avanzato dalla Procura di Agrigento, ha detto no all’arresto di tre indagati coinvolti nell’inchiesta “Drug&Fish”, un’operazione che avrebbe fatto luce su un vasto traffico di droga tra Agrigento, Porto Empedocle, Favara e Palma di Montechiaro.

Il sostituto procuratore Sara Varazi chiedeva l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco e Calogero Salemi, 67 e 64 anni, fratelli di Porto Empedocle. La difesa, sostenuta dall’avvocato Luigi Troja, aveva sostenuto la mancanza di esigenze cautelari. Rigettato il ricorso anche per la posizione di Vincenzo Bellomo, 30 anni, di Porto Empedocle. La Procura chiedeva nei suoi confronti gli arresti domiciliari mentre la difesa, sostenuta dall’avvocato Alba Raguccia, ha insistito sull’estraneità ai fatti dell’indagato.

L’operazione, eseguita dalla Squadra Mobile di Agrigento e dai poliziotti del commissariato di Porto Empedocle, ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari. Sono 48, in tutto, gli indagati. L’inchiesta ipotizza un vasto traffico di droga tra Porto Empedocle, Favara, Agrigento e Palma di Montechiaro. Gli investigatori, dopo laboriose e certosine indagini partite dall’arresto di un empedoclino che deteneva oltre 4 chili di hashish, sono riusciti a risalire ed individuare chi quella droga l’aveva fatta arrivare a Porto Empedocle. 

La figura principale dell’intera operazione è Gaetano Volpe, 56 anni, che svolge attività lavorativa nel settore ittico, con l’incarico di capo barca e motorista del motopesca “Riccardo Volpe”.  Così, anche grazie all’aiuto di un confidente, i poliziotti hanno saputo di un veliero battente battente bandiera spagnola – Gael – che nel bel mezzo della traversata, al largo di Lampedusa, è rimasto in panne a cause di un’avaria. Il veliero, difficile da tracciare e intercettare, secondo quanto scoperto, trasportava 4 tonnellate di droga che sono stati buttati in mare per evitare che fossero rinvenuti a bordo.

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