Giudiziaria

“Estorsione ai dipendenti di una coop sociale”: chiesti 6 rinvii a giudizio

I reati contestati - a vario titolo - sono associazione a delinquere ed estorsione

Pubblicato 3 anni fa

Si celebrerà il 29 giugno davanti il gup Stefano Zammuto la prima udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio – avanzata dal sostituto procuratore Gloria Andreoli – a carico di sei persone coinvolte nell’inchiesta “Stipendi Spezzati” sulla cooperativa sociale Suami Onlus. Si tratta di Salvatore Lupo, 45 anni, di Favara; Rosa Sferrazza, 71 anni di Favara; Caterina Federico, 38 anni di Licata; Veronica Sutera Sardo, 34 anni di Agrigento; Linda Modica, 54 anni di Licata. 

Ai sei vengono contestati i reati di associazione a delinquere ed estorsione. Secondo la ricostruzione accusatoria avrebbero assunto i dipendenti della cooperativa sociale imponendogli una retribuzione non adeguata, o comunque inferiore, alle prestazioni lavorative obbligandoli in seguito ad aprire conti correnti e consegnare pin e bancomat in modo da consentire l’accredito dell’intera somma e provvedere poi al prelevamento del denaro contante. L’inchiesta è una costola del blitz “Catene Spezzate” – eseguito nel 2015 –  che lo scorso maggio ha portato al rinvio a giudizio di otto persone per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti di alcuni disabili ospiti della cooperativa.  

Ventidue le persone offese individuate, compresi ex dipendenti e anche l’Inps di Agrigento rappresentate – tra gli altri – dagli avvocati Angelo Farruggia e Antonio Montana. Nel collegio difensivo, invece, gli avvocati Domenico Russello, Raffaele Bonsignore, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica,Alfonso Neri e Graziano Magliarisi. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *