Giudiziaria

“Frode sulle tariffe idriche”, un imputato all’abbreviato: per tre ci sarà udienza interlocutoria 

Un imputato sceglie la via del rito abbreviato mentre le posizioni degli altri tre, compresa quella del sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, dovranno essere ulteriormente valutate

Pubblicato 2 mesi fa

Un imputato sceglie la via del rito abbreviato mentre le posizioni degli altri tre, compresa quella del sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, dovranno essere ulteriormente valutate nel corso di un’udienza interlocutoria. Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare Iacopo Mazzullo nel procedimento a carico del primo cittadino di Canicattì (difeso dall’avvocato Calogero Meli) e di tre dirigenti del Consorzio Acquedotto Tre Sorgenti. Si tratta di Carmelo Vaccaro, 59 anni, di Realmonte (difeso dall’avvocato Silvio Miceli); Jessica Vanessa Lo Giudice, 32 anni (difesa dall’avvocato Santo Lucia), di Palma di Montechiaro; Mauro Porcelli Licata, 64 anni, di Licata (difeso dall’avvocato Angelo Armenio).

L’inchiesta, che ipotizza i reati di frode nelle pubbliche forniture e dichiarazione infedele al fine di evadere le imposte, è legata alla fornitura idrica al Comune di Palma di Montechiaro. Il solo Porcelli Licata, rappresentato dall’avvocato Angelo Armenio, ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato. Il processo nei suoi confronti riprenderà il 6 giugno per la discussione. Per gli altri tre imputati, invece, sarà necessaria un’udienza interlocutoria alla luce dell’eccezione sollevata dall’avvocato Silvio Miceli nell’interesse di Carmelo Vaccaro. Il legale, in particolare, ha evidenziato l’assenza di una formale contestazione nei confronti del suo assistito. Per questo motivo il giudice, anche per consentire al pubblico ministero di perfezionare il capo di imputazione, ha rinviato l’udienza al 16 aprile.

Al centro delle indagini, eseguite dal Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Agrigento, vi è la fornitura idrica al Comune di Palma di Montechiaro. Secondo l’accusa, infatti, il Consorzio Tre Sorgenti avrebbe applicato una tariffa maggiore rispetto a quella dovuta. In particolare – si legge nell’atto di accusa – “il Consorzio avrebbe applicato una tariffa pari a 0.6629 per l’anno 2012 e dopo essere stato escluso dalla medesima autorità per gli anni successivi per mancata consegna degli impianti al gestore, cedeva volumi di fornitura idrica a Palma di Montechiaro applicando una tariffa maggiore pari a 0,6869 tra il 2018 ed il 2020 rispetto a quella dovuta di 0.6629.” Al solo sindaco Vincenzo Corbo, sempre in qualità di presidente del Consorzio Tre Sorgenti, è contestata anche una evasione dell’imposta, relativa al 2019,  di 100 mila euro. Per gli inquirenti, il primo cittadino avrebbe indicato nella dichiarazione annuale elementi attivi per un ammontare inferiore a quelli effettivi.

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