Giudiziaria

Il presidente del tribunale Balsamo: “Differenziare giustizia riparativa in riforma Cartabia” 

Così Antonio Balsamo, Presidente del Tribunale di Palermo, al Webinar organizzato dal suddetto centro, da Unicost, sull'ergastolo ostativo

Pubblicato 1 anno fa

“La disciplina della giustizia riparativa introdotta dalla riforma Cartabia potrebbe essere differenziata in rapporto alle ipotesi di reato in modo da rendere efficace questo strumento anche rispetto alle più gravi vicende criminali, che richiedono forme di riparazione appropriate”. Così Antonio Balsamo, Presidente del Tribunale di Palermo e direttore del Centro studi Nino Abbate, al Webinar organizzato dal suddetto centro, da Unicost, sull’ergastolo ostativo.

“La riforma dell’ergastolo ostativo può così divenire un importante test per realizzare contemporaneamente nel modo più pieno il diritto alla verità e il diritto alla speranza”, continua Balsamo. “Sarebbe incomprensibile per i cittadini se venisse compiuta la demolizione di un impianto normativo fortemente voluto da Giovanni Falcone, e venisse aperta la strada alla scarcerazione di coloro che hanno deciso e attuato attacchi terroristici come le stragi di Capaci e via D’Amelio, senza poi mostrare neppure il minimo rispetto per le vittime, per il loro dolore, per il loro bisogno di verità”, aggiunge il magistrato. “L’e rgastolo ostativo è un istituto giuridico importante che intendiamo salvaguardare nella sua interezza. Chi non collabora e non dimostra la rescissione di ogni legame col contesto ambientale criminoso di provenienza non può accedere ad alcun beneficio”, dice la parlamentare di FdI Maria Carolina Varchi, componente della Commissione Giustizia della Camera.

“La sentenza Viola c. Italia, premessa “europea” della riforma dell’ergastolo ostativo, presenta sia luci che ombre. È da queste che occorre muovere, perché solo una piena consapevolezza della complessità della questione, e di tutte le relative implicazioni, consente di intervenire in modo maturo su un istituto che rimane comunque fondamentale nella normativa anti-mafia italiana e il cui spirito merita di essere salvaguardato nell’opera di armonizzazione con il quadro costituzionale ed europeo affidata al legislatore, cui spetta il compito di trovare la soluzione normativa più idonea”, commenta la europarlamentare del Pd Caterina Chinnici. “L’ergastolo ostativo è un istituto giuridico importante che intendiamo salvaguardare nella sua interezza. Chi non collabora e non dimostra la rescissione di ogni legame col contesto ambientale criminoso di provenienza non può accedere ad alcun beneficio”, dice la parlamentare di FdI Maria Carolina Varchi, componente della Commissione Giustizia della Camera. “La sentenza Viola c. Italia, premessa “europea” della riforma dell’ergastolo ostativo, presenta sia luci che ombre. È da queste che occorre muovere, perché solo una piena consapevolezza della complessità della questione, e di tutte le relative implicazioni, consente di intervenire in modo maturo su un istituto che rimane comunque fondamentale nella normativa anti-mafia italiana e il cui spirito merita di essere salvaguardato nell’opera di armonizzazione con il quadro costituzionale ed europeo affidata al legislatore, cui spetta il compito di trovare la soluzione normativa più idonea”, commenta la europarlamentare del Pd Caterina Chinnici.

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