Giudiziaria

Inchiesta Hybris, droga a Licata: difesa solleva questione incompetenza territoriale 

L'inchiesta, che lo scorso febbraio portò all'arresto di 25 persone, ipotizza un'associazione dedita allo spaccio di droga con base nel quartiere Bronx di Licata

Pubblicato 2 anni fa

Al via questa mattina, davanti il gup del tribunale di Palermo Stefania Brambille, la prima udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei confronti di 28 persone coinvolte a vario titolo nella maxi inchiesta Hybris. L’indagine, che lo scorso febbraio culminò in 25 arresti eseguiti dalla Squadra mobile di Agrigento, ipotizza un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La base operativa della banda era il quartiere Bronx di Licata, un vero e proprio fortino della droga controllato da vedette e telecamere di sorveglianza.

Al vertice della banda, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato Francesco Cavaleri. Diversi i canali di approvvigionamento che venivano utilizzati per rifornirsi di ingenti quantitativi di cocaina poi riversati nelle piazze di spaccio: Gela, Catania ma anche la zona del napoletano. Tra le contestazioni mosse agli indagati l’acquisto di notevoli partite di polvere bianca con importi che superavano anche 40 mila euro. Questa mattina sono state affrontate le prime  questioni preliminari. Il collegio difensivo ha innanzitutto sollevato una questione di incompetenza territoriale per alcune delle ipotesi di reato commesse a Gela dal gruppo licatese. Il collegio difensivo ha inoltre avanzato richiesta al gup di revocare il divieto di incontro attualmente sussistente. Il giudice Brambille ha disposto così un rinvio al prossimo 10 novembre per sciogliere la riserva sulle questioni sollevate.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, con il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed i sostituti Francesca Dessì e Pierangelo Padova, hanno avanzato lo scorso maggio la richiesta di rinvio a giudizio. In 28 adesso rischiano il processo: Francesco Cavaleri, 43 anni di Licata; Michele Cavaleri, 45 anni di Licata; Lillo Serravalle, 51 anni di Licata; Angelo Sorriso, 46 anni di Licata; Concetta Maddalena Marino, 48 anni di Licata; Antonio Milanese, 35 anni di Canicattì; Gioacchino Giorgio, 37 anni di Canicattì; Salvatore Giuseppe Cavaleri, 23 anni di Licata; Fabio Della Rossa, 38 anni di Cercola; Antonietta Casaccio, 41 anni di Licata; Maria Casaccio, 36 anni di Licata; Marco Cavaleri, 38 anni di Licata; Paolo Cavallo, 53 anni di Gela; Marilyn Ramona Cellura, 39 anni di Licata; Orazio Luciano Cuvà, 33 anni di Gela; Giuseppe Domicoli, 34 anni di Gela; Calogero Forti, 33 anni di Licata; Angelo La Cognata, 38 anni di Licata; Marco Marino, 34 anni di Licata; Luca Giacomo Marino, 49 anni di Licata; Carmelo Gioele Musumeci, 41 anni di Catania; Michele Palma, 32 anni di Scafati; Giuseppe Pasqualino, 32 anni di Gela; Nunzio Ratto, 46 anni di Gela; Giuseppe Sanfilippo, 46 anni di Gela; Roberto Ferdinando Serravalle, 27 anni di Licata; Fabrizio Truisi, 39 anni di Licata; Santo Vitale, 59 anni di Catania.

Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Vinciguerra, Giovanni Castronovo, Francesco Di Giovanna, Santo Lucia, Walter De Agostino, Annalisa Lentini, Riccardo Pantino, Debora Speciale, Dario Romano, Antonio Montana, Maria Antonia Giordano, Giovanni Salvaggio, Gabriele Celesti, Flavio Sinatra, Giuseppe Smecca, Riccardo Bellotta, Gaspare Cardella, Alberto Caffarello, Gaspare Lombardo, Davide Limoncello, Salvatore Pace. 

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