Inchiesta “Up&Down”, droga dal Belgio a Favara: chieste 6 condanne
L’indagine che fece luce su un traffico internazionale di droga che dal Belgio riforniva le piazze di spaccio agrigentine
La procura generale di Palermo ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado nei confronti di sei imputati coinvolti nell’inchiesta “Up&Down”, l’indagine che fece luce su un vasto traffico internazionale di droga che dal Belgio – passando per Palermo – riforniva le piazze di spaccio agrigentine.
Il sostituto procuratore generale chiede di confermare il verdetto emesso due anni fa dal tribunale di Agrigento. In particolare: 16 anni di carcere a Carmelo Fallea, 49 anni di Favara; 7 anni e 5 mesi a Calogero Presti, 51 anni di Favara; 7 anni e 8 mesi a Carmelo Vaccaro, 46 anni di Favara; 7 anni e 2 mesi a Rania El Moussaid, 39 anni, originaria del Marocco e residente ad Agrigento; 7 anni e 2 mesi a Gaspare Indelicato, 41 anni, di Favara; un anno di reclusione a Stefano Sacco, 61 anni, di Porto Empedocle. La sentenza della Corte di Appello di Palermo è prevista il prossimo 5 marzo. Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Virgone, Angelo Nicotra, Daniela Posante, Giovanni Castronovo, Antonino Gaziano e Salvatore Pennica.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento e dalla Tenenza di Favara, avrebbe portato all’individuazione di un’organizzazione criminale operante nella provincia dedita al traffico di cocaina e di hashish che dal Belgio e da Palermo faceva pervenire regolarmente presso Favara per poi distribuire le sostanze stupefacenti al dettaglio. È stato proprio il percorso che seguiva la droga verso il basso dal nord Europa all’Italia a dare il nome all’indagine “Up & down”.
Durante il corso dell’indagine è stato effettuato l’arresto nel giugno 2014 di Calogero Presti che nella sua abitazione di campagna aveva 20 kg di hashish. Nel periodo delle indagini in manette era finito anche Ignazio Blandino che appena sbarcato a Lampedusa proveniente da Porto Empedocle aveva appena ricevuto 50 grammi di cocaina da soggetti dell’organizzazione oggetto d’indagine. Un ulteriore sequestro di 1 kg di cocaina e di 4 kg di hashish era stato effettuato nel settembre del 2014: da qui i militari hanno appurato la metodologia di spedizione dal Belgio all’Italia attraverso ignare compagnie di trasporto favaresi.